LE REAZIONI
CAGLIARI. La signora ha novanta anni. Viaggia quasi ogni mattina con la sua Panda, le hanno appena rinnovato la patente, e vende frutta, poca, e ortaggi. Ci tiene alla “sua” piazza, visto che come tutti i suoi colleghi ha paletta e scopa, che usa regolarmente a fine mattina, quando va via. La signora Speranza parla poco, ma una sola parola fa capire cosa pensi dell’eventuale trasferimento degli ambulanti. «Dovrei andare via da qui? E perché?». Pochi metri più in là, Antonino Campanella, abita nella piazza e da casa sua alla bottega deve fare pochi metri. Si avvicina ai componenti la commissione con fare sicuro. Porta in testa un cappellino indicativo: FloriSindaco, ma a suo modo ha le idee chiare su che cosa si debba fare in piazza. «Vanno bene i lavori, ma ci dicano dove dobbiamo andare. Noi da qui se non ci sono alternative credibili non ci muoviamo. dobbiamo pagare? E noi paghiamo, senza problemi, ma non è che adesso ci mandano via come se fossimo appestati. Mi ricordo ancora il consigliere Edoardo Tocco che veniva qui e prometteva mari e monti. Adesso ci risolva lui questo problema. Non accuso nessuno, ma gli ambulanti ci sono da dieci anni. Se ne sono accorti adesso che siamo abusivi? Siamo tutti padri di famiglia e vorremo mangiare anche noi. Adesso basta, devo tornare alla bancarella - dice il signor Antonino - perché l’ho lasciata sola». L’ambulante lascia i commissari e torna al centro della piazza, piena di anziani seduti nelle poche panchine presenti.(g.cen.)