L’opposizione attacca la Giunta: «Nel bilancio non era stato inserito alcun finanziamento»
Investiti 300mila euro con modalità urgente per messa in sicurezza
CAGLIARI. L’intervento è stato approvato dall’esecutivo con carattere d’urgenza e i poteri sostitutivi del Consiglio. E ora i trecentomila euro di costo per la messa in sicurezza dell’area di piazza D’Armi tornano domani in consiglio comunale con una seconda variazione di bilancio. La storia degli smottamenti della zona ha avuto diverse fasi sino a quella dell’intervento per le opere indispensabili per dare sicurezza, appunto, a coloro che abitano nella zona.
«Sì - sottolinea Ninni Depau, capo gruppo del Pd in consiglio comunale - solo che quando noi avevamo denunciato che la questione di via Peschiera e delle altre vie era seria, non ci hanno dato retta». E ancora: «La Giunta non ci aveva dato retta nemmeno dopo la frana che aveva quasi inghiottito un’auto e le rivelazioni di gruppi di speleologi urbani sulle cavità sotterranee rese più instabili dalle perdite idriche e dalle infiltrazioni delle piogge - continua Depau - e non solo non aveva inserito i soldi per l’intervento nel bilancio di quest’anno, ma nemmeno in quello triennale. Ma ora le ricerche ci hanno dato ragione».
Tutta l’area, da tempo, è oggetto di smottamento più o meno gravi. Recentemente vi sono stati quelli di via Peschiera e via Malfidano, dove è anche sorto un comitato in difesa degli abitanti. I problemi di tenuta geostatica dell’area sono dovuti alle caratteristiche del sottosuolo, dove vi sono ampie cavità, alcune storiche altre di epoca più recente, compromesse e ampliate dalle notevoli perdite idriche degli anni passati e dalle piogge. In un primo momento l’amministrazione disse che erano gli abitanti a dover pagare la messa in sicurezza. Poi questa posizione è stata abbandonata e gli esami geognostici fatti fare dal Comune hanno confermato che le criticità riguardano tutta l’area.
Inoltre, dopo una serie di polemiche per la raccolta dei rifiuti, spostati per impedire che dei mezzi pesanti passassero in quella zona prima della messa in sicurezza, l’amministrazione ha predisposto una raccolta porta a porta per le persone più anziane. Ma anche in qusto caso, ha lamentato il comitato degli abitanti, «le cose sono state fatte probabilmente con elenchi non aggiornati e senza un preventivo monitoraggio sul tipo di esigenze degli abitanti più anziani». (r.p.)