Saint Remy. Domani sulla terrazza del Bastione i ritmi in voga negli anni 50
Riportare il bastione di Saint Remy ai fasti del secondo dopoguerra, quando orchestre di ottimo livello facevano danzare ogni sera i cagliaritani. È questo l'obiettivo del "Gran Ballo degli anni 50", in programma per domani, alle 18, sulla terrazza Umberto I.
LA MANIFESTAZIONE L'iniziativa è della Scuola civica di musica, presieduta da Maurizio Porcelli e diretta da Luigi Puddu. La partecipazione sarà gratuita e rivolta a tutti. Per l'occasione sarà allestito uno spazio lungo 26 metri e largo 13 nel quale ci si potrà scatenare al ritmo incandescente dei brani in voga nella metà del secolo scorso: Sabor a mi, Moonlight serenade, Solamente una Vez, Patricia, Mambo italiano, Perfidia, Marina, Cha cha cha de las secretarias, Tico Tico e altri.
RISCOPRIRE IL PASSATO Il compito di riportare alla memoria gli anni di Glenn Miller, Count Basie e Duke Ellington sarà affidato all'orchestra di Giorgio Baggiani, docente di tromba al Conservatorio, vicedirettore della Scuola civica di musica e nipote del maestro Berto Pisano, al quale la serata sarà dedicata. «Un'occasione per far amare Cagliari attraverso la riscoperta di un periodo di grande fermento, in quello che era il salotto buono, ora deturpato dall'azione dei vandali», ha detto la dirigente comunale Ada Lai, anticipando la notizia della prossima pulitura del Bastione e l'introduzione della videosorveglianza. «Attraverso la musica», ha commentato Maurizio Porcelli, «stiamo permettendo a cagliaritani e a turisti di vivere alcuni dei luoghi più scenografici della città».
MUSICA E MAGIA Alla presentazione del Ballo (ieri mattina in Municipio) sono intervenuti anche lo storico Giuseppe Luigi Nonnis, il collezionista di foto e filmati d'epoca di Cagliari, Sergio Orani, e il fotoreporter Domenico Manca che in quegli anni suonava la batteria alla mitica "Grotta Marcello" di piazza Yenne, utilizzata come rifugio durante i bombardamenti del 43' e diventata in seguito il tempio della vita mondana di una città sconvolta dalla guerra, la cui vita rincominciava a passo di danza. La libertà in quegli anni aveva il ritmo dello swing a stelle e strisce. La voglia di ridere e ballare era appena ritornata e nel giro di poco tempo aprirono decine di sale da ballo e nacquero tante orchestrine che divennero l'anima del divertimento mondano. (p. l.)
04/09/2010