Sport. Ieri la cerimonia in memoria del giovane arbitro scomparso un anno fa
Da ieri mattina il campo Coni è intitolato a Riccardo Santoru, il ventunenne arbitro cagliaritano morto esattamente un anno fa mentre sosteneva, proprio nell'impianto di via dello Sport, i test atletici in preparazione alla stagione sportiva. La cerimonia ufficiale è stata preceduta da una messa in memoria, concelebrata dall'arcivescovo di Cagliari Giuseppe Mani insieme ad alcuni sacerdoti del Cammino Neocatecumale, l'itinerario di vita cristiana che la famiglia del ragazzo segue da tempo. Durante l'omelia Mani ha voluto ricordare quelli che dovrebbero essere i veri valori dello sport, tanto importante nella vita di Santoru (è stato campione regionale di canottaggio oltre che arbitro in Promozione), che sono «centrali anche nella vita di tutti i giorni: le pari opportunità nella sfida e la correttezza nei confronti degli altri, soprattutto quando bisogna riconoscere la superiorità dell'avversario». Davanti a oltre 500 persone, ha preso la parola anche la mamma di Riccardo - incinta di pochi mesi del settimo figlio - che ha spiegato l'importanza che ha avuto la fede nei giorni successivi alla scomparsa del figlio, «e che ci ha fatto capire - ha spiegato la donna - come il disegno di Dio guardi sempre alla vita, perché Riccardo pur non essendo qui è vivo nel cielo e da lì ci assiste». Al termine della Messa spazio alla cerimonia civile: presenti numerose autorità, tra le quali l'assessore regionale Lucia Baire e il sindaco di Cagliari Emilio Floris. Quest'ultimo ha voluto spiegare il difficile iter burocratico che ha portato all'intitolazione del campo (chiesta inizialmente dal consigliere comunale Lino Bistrussu), dovuto al breve periodo che è passato dalla morte del giovane. Non potevano mancare i vertici dell'associazione degli arbitri, insieme a un folto gruppo di tesserati guidati dal presidente regionale Gavino Pala.
DANIELE GAMBERINI
05/09/2010