Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stop alle auto, commercianti divisi

Fonte: L'Unione Sarda
6 settembre 2010

Corso Vittorio Emanuele. Le voci dei favorevoli e dei contrari al piano del Comune
L'isola pedonale come rimedio alla crisi non convince tutti
Scettici, entusiasti, possibilisti. Dietro le vetrine del Corso ognuno ha la sua idea.
Due partiti agli antipodi in appena un chilometro d'asfalto, racchiuso tra Largo Carlo Felice e la chiesa della Santissima Annunziata. Da una parte i favorevoli allo stop alle auto, dall'altra i contrari, anche se tra questi ultimi molti si dicono disponibili a fare un tentativo «ma gradualmente e a certe condizioni». Su una cosa però sono tutti d'accordo: gli affari vanno malissimo ormai da un paio d'anni, per cui bisogna inventarsi qualcosa per invertire la tendenza.
ISOLA SÌ O NO Insomma, l'idea già messa in cantiere dal Comune di realizzare un'isola pedonale in corso Vittorio Emanuele, l'antica via dei Ferrai che attraversa il rione di Stampace, divide i commercianti (mentre i residenti sono per la maggior parte contrari) aprendo però il dibattito sul futuro di uno dei monumenti culturali e storici della cagliaritanità, oggi caduto un po' in disgrazia. «Dica pure abbandonato a se stesso», taglia corto Brunella Abis, titolare di un'erboristeria che al Corso esiste da più di 30 anni. «L'illuminazione fa pena, il mano stradale non invoglia certo alle passeggiate, qui tutti scavano poi ripristinano per modo di dire. Basta guardarsi intorno, vetrine chiuse, palazzi vecchi, per non parlare del “castello sorcesco” (edificio storico abbandonato e invaso dai ratti) che è un rudere. Non sembra centro storico ma una strada di periferia. Per questo sono contraria all'isola pedonale, prima bisognerebbe rendere il Corso più accogliente e bello, altrimenti non serve a nulla. Lo dimostra “Shopping sotto le stelle”, sembra una sagra paesana e non si vende più degli altri giorni».
FAVOREVOLI A pochi metri c'è l'ingresso del ristorante Su Carboniscu, gestito da Angela Crugnola. «L'isola pedonale? A me piacerebbe tantissimo, potrei mettere i tavolini fuori e sarebbe tutta un'altra cosa - dice -. Per shopping sotto le stelle c'era tantissima gente in giro, famiglie e turisti, suonatori di strada, bancarelle, abbiamo lavorato come non si vedeva da tempo. Sì, sarebbe la soluzione migliore anche perché così com'è il Corso è davvero indecente e le cose per noi commercianti vanno malissimo».
CONTRARI La crisi toglie il sonno anche a Graziella Murru, che ha ereditato dai genitori un negozio di articoli da regalo ma ora sta addirittura pensando di chiuderlo: «Questo esercizio esiste da 70 anni, ma sinceramente non so se vale ancora la pena fare tanti sacrifici per tenerlo aperto». Lei però è del partito che ritiene l'interdizione alle auto della via un rimedio peggiore del male, come Francesco Jervolino, titolare di una rivendita di tessuti. «Già così è un disastro - dice la Murru -, se si fa l'isola pedonale sarà pure peggio. I cagliaritani sono abituati alla macchina, così possono caricare subito quello che comprano senza fare fatica, tra i commercianti siamo in tanti a pensarla così».
I PARCHEGGI Già i parcheggi. Certamente una comodità per i clienti, anche se trovarne qualcuno libero è spesso un mezzo miracolo. «Questo è uno dei grandi paradossi», dicono Anna Mattarocci, stilista e titolare di un atellier, e il marito Giuseppe Sias, entrambi fan sfegatati dell'isola pedonale. «Al Corso è impossibile trovare posteggi - aggiungono - eppure tra gli esercenti c'è chi pensa che se le auto non potessero passare si venderebbe meno. Ancora non si è capito che il commercio è cambiato, come si può fare concorrenza ai grandi centri commerciali, che hanno a disposizione ampi parcheggi e dove si trova tutto, se non proponendo qualcosa di diverso? Quando i cagliaritani tornando dalle grandi città europee dicono che lì è bellissimo, che il centro storico è godibile perché non possono circolare le auto, poi se dici loro di pedonalizzare il Corso ti guardano storto, ci vorrebbe un po' di coerenza e di apertura mentale». Il confronto è appena iniziato.
M. LE.

06/09/2010