Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tariffe e Cacip, Fadda sotto attacco

Fonte: L'Unione Sarda
2 settembre 2010

Autorità portuale. Provincia e Comune: «Con la bocciatura del decreto sui diritti di ancoraggio perdiamo competitività»

Il presidente: «Ho agito correttamente, non mi dimetto»
Il presidente dell'Authority chiede di far fronte comune per ottenere il via libera alla delibera che abbatte le tasse sull'ancoraggio.
Paolo Fadda non vuole parlare di dimissioni o beghe politiche: «Sono qua per lavorare nell'interesse dell'economia di Cagliari e della Sardegna. E lo stesso spirito positivo ho riscontrato nel corso dell'ultima riunione del Comitato portuale». Il presidente dell'Authority non si sente sotto attacco, anche se dalla Provincia e, per certi versi anche dal Comune, non mancano le critiche al suo operato.
IL RISCHIO All'orizzonte c'è un potenziale disastro per la già flebile economia legata alle attività di transhipment: se non si sbloccasse in tempi brevi la questione delle tariffe agevolate per gli ancoraggi, il rischio è che i principali operatori scelgano altri lidi nel Mediterraneo. Un tracollo che metterebbe a rischio, come già detto ieri, tra i 400 e i 500 posti di lavoro. In parallelo, tanto per gradire, Cacip, Provincia e Autorità portuale combattono una guerra (più sotterranea che dichiarata) senza esclusione di colpi a proposito della demanializzazione di alcuni terreni che il Consorzio industriale aveva destinato ad attività economiche e produttive.
L'APPELLO «Questo è il momento nel quale occorre serrare le fila, trovando sponde che ci permettano di combattere e vincere la battaglia a Roma - chiarisce Paolo Fadda - avevamo avviato un iter condiviso per arrivare ad abbattere del 90 per cento le tariffe di ancoraggio. Una misura che ci avrebbe consentito di fare concorrenza con gli altri principali porti del Mediterraneo. Il ministero dell'Economia ha fatto dei rilievi, mentre il nostro dicastero di riferimento (quello delle Infrastrutture) non aveva segnalato problemi. Ora si tratta di trovare una via d'uscita condivisa, in tempi brevi. Il nostro obiettivo è salvaguardare l'attuale livello di movimenti portuali, almeno fino a tutto il 2011. Poi, se Dio vuole, arriverà la ripresa economica».
COMUNE Il sindaco Emilio Floris per ora sta alla finestra, anche se non nasconde fastidio per l'intoppo burocratico che ha portato al blocco della delibera sugli sgravi sulle tasse: «Avevamo dato un unanime mandato al presidente e a tutta la struttura per rendere concorrenziali le attività nel nostro porto canale - ricorda - c'è stato spiegato che i problemi si sono verificati a Roma. Ma noi chiediamo: non era possibile prevederli? Tutto è stato fatto con attenzione?». Il primo cittadino non si pronuncia sulla richiesta di dimissioni rivolta a Fadda dal presidente della Provincia, anche se non nasconde il fastidio per la gestione dei terreni Cacip: «La nostra posizione è chiara: devono restare nella disponibilità del Consorzio industriale, che li deve utilizzare per dar forza agli insediamenti economici».
PROVINCIA Da Palazzo Regio Graziano Milia non fa sconti: «C'è una frattura tra chi presiede l'Autorità e il sistema delle autonomie locali e delle imprese - sostiene - ci sono solo due vie d'uscita per non causare un tracollo della nostra economia: l'Autorità portuale deve recedere dall'ipotesi di utilizzare l'avanzo di amministrazione per coprire i minori incassi derivanti dalle tasse di ancoraggio, scegliendo di tagliare le spese di funzionamento. E poi bisogna premere perché la Capitaneria non proceda a una nuova delimitazione delle aree soggette a vincolo demaniale. In ballo, tra le due vicende, ci sono mille posti di lavoro potenziali».
ANTHONY MURONI

02/09/2010