SABATO, 28 AGOSTO 2010
Pagina 7 - Sardegna
Cagliari, in carcere Giovanni Cancedda di 76 anni
ANDREA MASSIDDA
CAGLIARI. Stava andando spensierato da un compagnetto di scuola per concludere insieme a lui gli ultimi compiti delle vacanze. Ma non avendolo trovato in casa, nella sua ingenuità di bambino di nove anni ha pensato di chiedere informazioni a un vicino conosciuto un po’ da tutti nel rione. E purtroppo quello stesso vicino, un uomo anziano con svariati precedenti penali, si è prima mostrato gentile, ma poi si è trasformato in un terribile orco che lo ha condotto nella sua abitazione per proporgli giochi erotici, di fatto abusando sessualmente di lui.
Per questo giovedì pomeriggio i carabinieri della compagnia di Cagliari, comandati dal capitano Paolo Floris, hanno messo le manette a Giovanni Cancedda, 76 anni, residente nel quartiere di Castello, accusandolo di violenza sessuale nei confronti dello scolaretto.
L’uomo, conosciuto dalle forze dell’ordine e dalla magistratura in quanto più volte denunciato per atti osceni in luogo pubblico e per atti di libidine (i vicini dicono che è solito uscire in mutande per strada), durante la perquisizione domiciliare fatta dai militari ha anche tentato di impossessarsi di un coltello per aggredire i carabinieri, che sono comunque riusciti a immobilizzarlo. Ora si trova piantonato in un ospedale cagliaritano perché, nonostante le sue condizioni non siano gravi, appena è arrivato in caserma ha accusato un malore.
L’inquietante vicenda si è consumata l’altro ieri intorno alle 18 nella via Santa Croce, nel quartiere medioevale. Un bambino di nove anni, visto l’approssimarsi della fine delle vacanze scolastiche, si era accordato con un suo compagnetto per affrontare insieme gli ultimi compiti assegnati dalle maestre per l’estate. Una volta arrivato davanti alla poco distante casa dell’amico ha cominciato a citofonare più volte e a chiamarlo anche a voce, ma senza ottenere alcuna risposta. E allora, considerato che nel quartiere di Castello tutti sanno un po’ di tutti, gli è venuto in mente di chiedere a «signor Giovanni» se per caso lo avesse visto. Una richiesta fatale, secondo la ricostruzione dei carabinieri. Cancedda, infatti, non si sarebbe fatto sfuggire l’occasione per l’ abuso sessuale invitando il bambino nella sua abitazione per poi, baciarlo, accarezzarlo e palpeggiarlo ovunque e infine costringendolo a farsi toccare nelle parti intime. Pur disorientato e confuso, per fortuna a un certo punto è stato il bambino stesso a ribellarsi a quegli strani giochi, tanto da fuggire via dall’abitazione di Cancedda chiedendo ad alta voce aiuto. Ritornato a casa, il piccolo, seppure in comprensibile stato di choc, ha per fortuna raccontato ai genitori quanto gli era appena accaduto, così che la mamma e il papà hanno avvertito immediatamente i carabinieri.