Autorità portuale. Fa discutere la bocciatura degli sgravi sulle tasse di ancoraggio
Dalla Provincia nuovo siluro di Milia: «Traditi gli impegni»
La polemica segue di poche settimane quella sulla demanializzazione dei terreni del Cacip.
Tanto tuonò che piovve. Così, dopo le tensioni delle scorse settimane (appena sopite) sulla demanializzazione dei terreni del Cacip, il presidente della Provincia Graziano Milia rompe gli indugi e torna all'assalto del presidente dell'Autorità portuale Paolo Fadda: «Se ne deve immediatamente andare, lasci subito il suo posto».
LA TASSA DA DIMEZZARE A far discutere, questa volta, è la gestione degli sgravi sulle tasse di ancoraggio. Il Comitato portuale aveva deciso di ribassarle, sfruttando la coincidenza di una legge nazionale che va in questo senso, al fine di agevolare gli attracchi e di conseguenza lo sviluppo turistico. Ma, come si evince dalla convocazione dell'assemblea dell'Autorità portuale (in programma per domani), quella prospettiva si è allontanata.
«Questo perché - come sostiene Milia - l'Autorità portuale non ha seguito lo spirito della legge, che prevede un minore introito dalle tasse di ancoraggio a fronte di altre maggiori entrate o di minori spese».
LE TENSIONI Il cannoneggiamento da palazzo Regio verso via Roma (rigorosamente lato Porto) era partito già nelle scorse settimane, quando il presidente Milia ha pesantemente criticato la gestione della pratica su alcune aree che il Cacip avrebbe voluto destinare ad aziende e che sono state invece rivendicate dal Demanio, con l'assenso dell'Autorità portuale. «In quell'occasione Fadda ha mostrato un atteggiamento non costruttivo ma distruttivo, danneggiando pesantemente lo sviluppo economico e sociale che dall'utilizzo delle aree del Cacip è sorto in questi anni e che ancora più considerevolmente può crescere», aggiunge il presidente, «il pasticcio dell'abbattimento dei costi delle tasse di ancoraggio conferma ancora una volta che la sua gestione è irrazionale».
LA NORMATIVA Il riferimento di Milia è alla legge 25, che mira a rendere più competitivi i porti industriali e commerciali, prevedendo un meccanismo che può portare all'abbattimento delle tasse sulla permanenza in porto dei natanti: «Il professor Fadda si è attribuito il merito di aver colto al balzo quell'occasione, proponendo un percorso sul quale il Comitato portuale gli ha accordato fiducia», continua Milia, «ora non ci resta che sentirci presi in giro. Era chiaro sin dall'inizio che la legge, a fronte di una riduzione degli introiti delle tasse, prevedesse una copertura che arrivava da ulteriori entrate o da una riduzione delle spese. Cosa che non è stata invece prevista». Con la conseguente bocciatura dell'ipotesi di abbattimento dei balzelli.
LA CONSEGUENZA Secondo il presidente della Provincia le ipotesi sono due: «Incapacità o cinico calcolo. Qualsiasi delle due sia la più vera, credo che il presidente dell'Autorità portuale non possa far altro che sgombrare il campo. E non creda di potersi nascondere dietro la lettera che ha formalizzato lo scorso 19 agosto (sarebbe indirizzata al presidente del Consiglio, a ministri, presidenti della Giunta e dell'assemblea regionale, a parlamentari e consiglieri regionali - conclude Milia - ormai la misura è colma, visto che il pasticcio sulle tasse di attracco segue da vicino quello sui terreni del Cacip.
Le autonomie locali, e la Provincia in prima fila, sono e saranno sempre dalla parte degli interessi dei sardi e non accetteranno mai gli scippi e le rapine che qualche signore d'oltre Tirreno, che sembra trovare sponde nell'incapacità e nel cinismo di qualcuno nell'Isola».
ANTHONY MURONI
29/08/2010