MERCOLEDÌ, 25 AGOSTO 2010
Pagina 2 - Fatto del giorno
L’ASSESSORE
CAGLIARI. L’assessore all’industria Sandro Angioni ha passato l’estate a leggersi progetti e piani di investimenti che non vedranno la luce nel breve periodo, «per mancanza di soldi, non perché non sono validi. L’ho fatto soprattutto per farmi venire il buonumore dopo una stagione passata a rincorrere le emergenze». Triste lavorìo all’industria: poteri pochissimi, capacità di spesa reale bassa, grattacapi infiniti, come le tante vertenze aperte e non risolte. «Il lavoro del ministero è una ottima cartina di tornasole della Sardegna, ma come dice il responsabile per la gestione delle vertenze Castano, non si possono salvare aziende all’infinito. A un certo punto bisogna pensare anche allo sviluppo. Noi non possiamo però farlo, schiacciati come siamo da una parte da chi mette sul tavolo la minaccia della cig, dall’altra da chi è pronto a scendere in piazza promettendo azioni sempre più eclatanti». La Regione così è costretta dalle circostanze a credere che il sistema delle bonifiche ambientali possa rappresentare la maggiore occasione di sviluppo. «Eni ha annunciato che immetterà nell’area di Porto Torres 500 milioni di euro in tredici tappe. Per loro questi soldi sono un costo, per noi una occasione di sviluppo. Le ricadute sul tessuto locale spero siano importanti ed evidenti. A metà settembre incontreremo azienda e imprese del nord Sardegna per facilitare l’ingresso del sistema locale nei bandi che Eni farà, ma non parlatemi di sviluppo, semmai di mantenimento dell’esistente». Sarebbe molto. I nostri settori trainanti risentono ancora troppo della crisi internazionale. «Quando verranno a mancare i certificati verdi e il Cip6 anche la produzione di energia da fonti alternative non sarà più conveniente. E la strada sarà in salita anche per chi sinora era abituato ad andare in discesa». (g.cen.)