Cellino forza la mano e punta su un terreno vicino all’aeroporto
IL NUOVO STADIO A giorni la cittadina dell’hinterland esaminerà la proposta per la realizzazione della struttura
ANTONELLO DEIDDA
CAGLIARI. La stagione del calcio è alle porte e per lo stadio ci sono due notizie, una buona e l’altra cattiva. Quella buona è che per un due-tre anni il Cagliari giocherà al Sant’Elia. La cattiva è che, dopo, per il glorioso stadio ci sarà soltanto le pensione.
Da tempio dei colori rossoblù a rudere, una specie di ospedale Marino del calcio. Il destino sembra segnato, la via tracciata e tanti saluti a chi ha rimpianto l’Amsicora e rimpiangerà il Sant’Elia. È sicuro Cellino: la Karalis Arena si farà dove vuole lui e senza più i fastidi che gli arrivavano da via Roma. Purchè qualcuno poi non se ne penta amaramente. Di più, il progetto dello stadio fuori Cagliari dovrebbe subire nei prossimi giorni una decisa accelerata verso l’approvazione. Le carte sono sul tavolo del sindaco di Elmas, il Comune dove il presidente del Cagliari ha acquistato il terreno per costruirvi ex novo lo stadio, due passi dall’aeroporto e in posizione apparentemente ottimale per le manifestazioni sportive, vicino alle grandi vie di traffico che portano Cagliari. Una struttura - se tutto andrà come Cellino desidera - facilmente raggiungibile dalla città più grande della Sardegna, dall’hinterland e da numerosi centri del Campidano. La conferma che la strada è tracciata arriva direttamente dal primo cittadino di Elmas: «È vero, il progetto è sul mio tavolo e sarà preso in esame prestissimo». Ad horas secondo qualcuno, tanto che il consiglio potrebbe essere chiamato a discutere della Karalis Arena molto presto, forse entro fine agosto. Autorizzazioni e concessioni dovrebbero arrivare di conseguenza e in tempo perchè possano partire i lavori che, nelle intenzioni, dovrebbero durare un anno e mezzo-due.
Il sogno è di regalare ai tifosi rossoblù la Karalis Arena per il campionato 2012-2013. Allora il Sant’Elia, potrebbe andare in pensione per assoluta mancanza di eventi: senza una squadra, per molti (la maggioranza) diventerebbe un palcoscenico del nulla. Dopo il tira e molla dei mesi scorsi (con via libera risicato del consiglio, la legge nazionale sugli stadi che è ferma in qualche parte della Camera e senza il bando comunale che avrebbe dovuto dare il via ai lavori per il Sant’Elia), il presidente Cellino è deciso ad andare avanti per la sua strada. E che la risposta di Elmas sarà positiva lo si può capire dalle parole dal sindaco Piscedda: «Vogliamo correre insieme a Cellino: lui come imprenditore deve fare gli interessi del Cagliari, noi della nostra amministrazione». D’altra parte, il terreno dove fare lo stadio è già stato trovato, nella zona tra l’aeroporto civile e quello militare, in una posizione da tutti definita «ottimale dal punto di vista commerciale»: non a caso l’obiettivo è far nascere insieme allo stadio negozi, centri commerciali, ristoranti e magari una foresteria dove accogliere le squadre che verranno a giocare a Cagliari. Il progetto sul Sant’Elia trasportato fuori città, pari pari. I collegamenti? No problem. «Le opere ri urbanizzazione saranno a carico di chi costruirà. Dunque sorgerà di certo un’altra strada di accesso alla zona e per la regione sarebbe un’occasone irripetibile per risolvere l’annoso problema di un solo collegamento con l’aeroporto, fatto che rende facilmente vulnerabile la zona ai blocchi stradali». Quanto alla sicurezza, Elmas lo considera un problema risolvibile: «Il paese convive da sempre con gli aerei, non capisco perchè se c’era sicurezza prima non ci dovrebbe esserci adesso per il nuovo stadio».
Nessun contrasto all’orizzonte. La strada verso la Karalis Arena sembra in discesa e quanto ai soldi da tirare fuori, è possibile pure che alla fine possano arrivare dei finanziamenti pubblici. Qualcuno storce il naso e prefigura comunque tempi lunghi (e duri) per il progetto. Tra questi c’è Lino Bistrussu, Riformatori, che in consiglio comunale ha sempre speso più di una critica al progetto che avrebbe dovuto creare uno stadio nuovo sulle ceneri del vecchio Sant’Elia: «È assolutamente irresponsabile che lo stadio venga fatto a Elmas, le norme di sicurezza non lo consentono. Sono sicuro che alla fine salterà tutto». Una previsione o una semplice speranza? La macchina per la Karalis Arena fuori da Cagliari è già in moto: una riprova che quando le cose vengono gestite male sin dall’inizio alla fine provocano solo danni.