Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Consiglio di Stato chiede alla Regione gli atti su Tuvixeddu

Fonte: L'Unione Sarda
3 agosto 2010

Respinto il ricorso sul Ppr


Il Consiglio di Stato non accoglie le obiezioni fatte dal Comune di Cagliari sul Piano paesaggistico regionale ma allo stesso tempo chiede alla Regione documenti e una relazione sulla necropoli di Tuvixeddu, per capire in base a quali motivi la classificazione del colle sia stata trasformata da «area funeraria dalla preistoria all'alto medioevo» a «area caratterizzata da preesistenze con valenza storico culturale» e per capire se esistono veramente delle tombe scoperte negli ultimi anni e non vincolate. Insomma: i giudici di palazzo Spada chiedono le carte a viale Trento, per valutare se il cambio di definizione sia stato legittimo o meno e se la tutela della necropoli sia corretta.
L'AVVOCATO Sul Ppr invece l'appello incidentale del Comune viene respinto, anche se l'avvocato Massimo Massa, che ha rappresentato il Municipio insieme a Marcello Vignolo, Carla Curreli e Ovidio Marras, precisa: «I giudici non dicono che il ricorso non è legittimo, ma si limitano a sostenere che il Comune non abbia interesse. Per noi questo è inaccettabile: stiamo pensando di sottoporre la questione alla corte di Cassazione, a cui potremmo far ricorso per “denegata giustizia”. È una possibilità, ma la valutazione finale spetta all'amministrazione comunale».
TUVIXEDDU Su Tuvixeddu, i giudici del Consiglio di Stato scrivono questo: «Il collegio ritiene di dover acquisire, ai fini della completezza istruttoria, la seguente documentazione: a cura della Regione Sardegna, una documentata relazione accompagnata da apposita cartografia ed eventuale corredo fotografico, atta a precisare sulla base di quali specifici presupposti e sopravvenienze fattuali (nuovi studi, ritrovamenti, indagini archeologiche etc.) sia stato deliberato dalla Giunta regionale di assegnare all'intera area di Tuvixeddu-Tuvumannu la qualifica di “aree caratterizzate da preesistenze con valenza storico culturale” in luogo di quelle in precedenza assegnate: in sede di proposta del piano, di scavi, in sede di adozione del PPR, “area archeologica” inserita tra le “aree funerarie dal preistorico all'alto medioevo”». Ma i magistrati vogliono anche «precisazioni in merito alla natura e alla collocazione degli eventuali ritrovamenti, presi in considerazione in rapporto alle planimetrie allegate al progetto edificatorio di cui agli accordi di programma». ( m.r. )

03/08/2010