Respinto il ricorso sul Ppr
Il Consiglio di Stato non accoglie le obiezioni fatte dal Comune di Cagliari sul Piano paesaggistico regionale ma allo stesso tempo chiede alla Regione documenti e una relazione sulla necropoli di Tuvixeddu, per capire in base a quali motivi la classificazione del colle sia stata trasformata da «area funeraria dalla preistoria all'alto medioevo» a «area caratterizzata da preesistenze con valenza storico culturale» e per capire se esistono veramente delle tombe scoperte negli ultimi anni e non vincolate. Insomma: i giudici di palazzo Spada chiedono le carte a viale Trento, per valutare se il cambio di definizione sia stato legittimo o meno e se la tutela della necropoli sia corretta.
L'AVVOCATO Sul Ppr invece l'appello incidentale del Comune viene respinto, anche se l'avvocato Massimo Massa, che ha rappresentato il Municipio insieme a Marcello Vignolo, Carla Curreli e Ovidio Marras, precisa: «I giudici non dicono che il ricorso non è legittimo, ma si limitano a sostenere che il Comune non abbia interesse. Per noi questo è inaccettabile: stiamo pensando di sottoporre la questione alla corte di Cassazione, a cui potremmo far ricorso per “denegata giustizia”. È una possibilità, ma la valutazione finale spetta all'amministrazione comunale».
TUVIXEDDU Su Tuvixeddu, i giudici del Consiglio di Stato scrivono questo: «Il collegio ritiene di dover acquisire, ai fini della completezza istruttoria, la seguente documentazione: a cura della Regione Sardegna, una documentata relazione accompagnata da apposita cartografia ed eventuale corredo fotografico, atta a precisare sulla base di quali specifici presupposti e sopravvenienze fattuali (nuovi studi, ritrovamenti, indagini archeologiche etc.) sia stato deliberato dalla Giunta regionale di assegnare all'intera area di Tuvixeddu-Tuvumannu la qualifica di “aree caratterizzate da preesistenze con valenza storico culturale” in luogo di quelle in precedenza assegnate: in sede di proposta del piano, di scavi, in sede di adozione del PPR, “area archeologica” inserita tra le “aree funerarie dal preistorico all'alto medioevo”». Ma i magistrati vogliono anche «precisazioni in merito alla natura e alla collocazione degli eventuali ritrovamenti, presi in considerazione in rapporto alle planimetrie allegate al progetto edificatorio di cui agli accordi di programma». ( m.r. )
03/08/2010