Ambiente. Spiaggia ripulita ma lo scirocco potrebbe riportare a riva altro catrame, come è successo martedì
Qualche imbarcazione ha pulito i serbatoi nel Golfo: «Forse anche da oltre un mese »
Roberto Murgia cagliari@ilsardegnablu.it
La buona notizia è che sulla battigia del Poetto non c’è più catrame. Martedì sera, per la bonifica della spiaggia, si sono attivati gli uomini della protezione civile cagliaritana, per il tratto di loro competenza, e il Comune di Quartu, che ha commissionato il lavoro alla ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti in città, la De Vizia. Ci sono volute diverse ore per riempire buste speciali che ora dovranno essere smaltite, ma alla fine la riva della spiaggia dei Centomila è ritornata pulita. Complice anche la mareggiata della notte precedente. E qui viene la cattiva notizia: parte del catrame che martedì ha invaso chilometri di litorale, dalla quinta fermata fino al Margine rosso, è di nuovo in mare e una nuova sciroccata potrebbe restituirlo alla spiaggia. Anche se, per il momento, le motovedette e le squadre a terra della Capitaneria di porto, in azione da martedì per controllare lo specchio d’acqua davanti al Poetto, hanno fatto sapere di non aver avvistato altre chiazze nere. «Ma il monitoraggio continua – ha spiegato ieri il capitano di Fregata, Giuliano Martinez – perché a causa del vento e delle correnti è sicuro che qualcosa ritornerà a riva».
L’ALLARME per il petrolio sulla battigia era scattato martedì intorno alle 16 quando alcune mamme, all’altezza dell’ex ospedale Marino, si erano rese conto che i figli che entravano e uscivano dall’acqua, avevano i piedi neri. Subito la segnalazione era arrivata alla guardia costiera che, per capire meglio l’entità del danno, si era appoggiata a un elicottero decollato dalla base militare di Elmas. Tre chiazze nere sxi stavano avvicinando pericolosamente alla spiaggia, era stato il responso dall’alto. Sempre martedì il consigliere regionale dei Riformatori, Pierpaolo Vargiu, aveva chiesto, in un interrogazione rivolta al presidente della Giunta e agli assessori regionali ad Ambiente e Turismo, che si attivassero per individuare, con la collaborazione della Capitaneria e della raffineria Saras, le petroliere responsabili dello scempio. Una visione da profani, hanno però fatto sapere ieri dalla Capitaneria di porto. «Le petroliere non c’entrano – ha spiegato il capitano Martinez – i pezzi di catrame apparsi sulla battigia sono residui di carburante di sentina di locali macchine di navi».
RESIDUI che le imbarcazioni in questione sarebbero obbligate a smaltire a terra, affrontando pure costi economici. Qualcuno avrebbe deciso di fare il furbo scaricandoli in mare. «Siccome il carburante ha fatto in tempo a solidificarsi e a diventare catrame – ha continuato Martinez – con ogni probabilità stiamo parlando di residui in acqua da almeno venti giorni». Si indaga, quindi, su una nave («ma potrebbe trattarsi pure di un grosso yacht») che ha transitato al largo del Poetto quasi un mese fa. «Un po’ come cercare un ago in un pagliaio», ha aggiunto il capitano di Fregata. Intanto l’informativa è stata già trasmessa alla procura della Repubblica. E già oggi dovrebbe scattare la denuncia contro ignoti. ¦ La Capitaneria ha inviato un'informativa in Procura per individuare il natante responsabile del danno