Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sant'Elia, ecco la proposta di Cellino

Fonte: L'Unione Sarda
23 luglio 2008

Il documento. Consegnata ieri la richiesta dell'area accanto all'attuale stadio: i rossoblù chiedono 47 mila metri quadri
«Atto formale entro settembre o cercheremo altrove»

Il Cagliari calcio pronto a investire 30 milioni di euro. E chiede la concessione del diritto di superficie sull'area di 47 mila metri quadri a titolo gratuito perché non realizzerà spazi commerciali.
L'azione, come previsto, è stata veloce. Anzi fulminea. Così ieri, a sei giorni dal via libera del sindaco a Massimo Cellino ed a quattro dall'incontro tra i legali del Cagliari calcio e l'assessore al Personale, la società rossoblù ha formalizzato la sua “Proposta di intervento per la riqualificazione dello stadio Sant'Elia e la valorizzazione delle strutture di servizio connesse” e “l'istanza di assegnazione delle aree”.
Un documento di nove pagine - che ripercorre la storia del Sant'Elia, ne sottolinea il declino e gli attuali limiti sul piano della sicurezza, della fruibilità del pubblico e illustra i benefici dell'operazione per la società e per il Comune - che si conclude con la richiesta «che l'amministrazione comunale costituisca diritto di superficie gratuito in funzione della prevista realizzazione, ad esclusiva cura e spese della società, di un nuovo stadio».
Il Cagliari calcio fissa anche i tempi entro i quali chiede determinazioni definitive: «Entro e non oltre la data del 30 settembre 2008, in ragione dell'improrogabile esigenza della società di poter elaborare tempestivamente le proprie attività operative e sportive in un quadro di decisioni certe...e in un quadro economico-finanziario preciso e definito». In assenza di risposte - mette nero su bianco la società - «saremo obbligati... a reperire con urgenza soluzioni alternative per l'ubicazione del nuovo stadio anche in Comuni contermini a Cagliari».
I COSTI DEL SANT'ELIA La società ricorda, in premessa, che lo stadio è stato costruito nel '70 dopo lo scudetto, che inizialmente aveva una capienza di 68 mila posti, ridotti a 40 mila dopo la ristrutturazione del '90. «Già dalla fine degli anni '90 la struttura, osserva il Cagliari calcio, «lo stadio non aveva i requisiti di sicurezza». E fu per questa ragione che vennero installate «a cura e spese nostre, le tribune prefabbricate in tubolare nei settori nord, est e sud» e oggi proprio quelle tribune «assicurano l'effettiva fruizione dell'impianto» e riescono ad ovviare «alla grande distanza intercorrente tra i vecchi spalti di cemento armato e il terreno di gioco».
SPESE URGENTI DI MANUTENZIONE Oltre a ciò «dal 2002 ad oggi la società ha speso circa 2 milioni di euro per interventi di immediata urgenza la cui mancata esecuzione avrebbe comportato l'impossibilità di disputare le partite di campionato». Ciononostante, è scritto nel documento presentato dal Cagliari al sindaco, a causa della «continua evoluzione della normativa in materia» le autorità competenti rilasciano costantemente autorizzazioni provvisorie per disputare il campionato. Uno stadio così, inoltre, «contrae gli introiti della pubblicità, parte dei quali spettano al Comune».
NECESSITÀ RICONOSCIUTE Del resto la necessità di costruire un nuovo stadio, rileva il Cagliari calcio, è stata manifestata dalla Giunta con due delibere del primo febbraio 2007 attraverso le quali sindaco e assessori ipotizzano una spesa pari a 39.577.500 euro a carico del Comune. Nessuna delle delibere ha poi avuto un seguito.
LA PROPOSTA La società rossoblù parte da qui: dall'obsolescenza dell'impianto, dalla necessità di garantire alla squadra «la continuità agonistica, nonché lo sviluppo e la crescita della squadra» per manifestare la disponibilità a «realizzare l'impianto a proprie spese, senza oneri per il Comune», che così «non sarebbe costretto a reperire in bilancio i fondi per il nuovo impianto» ed otterrebbe una riqualificazione dell'intero quartiere di sant'Elia».
ECCO COME SARÀ LO STADIO Chiarito che non saranno sfruttate «le potenzialità edificatorie per funzioni commerciali, turistiche e direzionali» ipotizzate dalle delibere del 2007 e che l'obiettivo è «valorizzare al massimo lo spettacolo sportivo», la società spiega che l'impianto avrà 25 mila posti e sarà interamente coperto ed eco-compatibile con tribune aderenti al rettangolo di gioco «per consentire la completa e partecipativa visione dello spettacolo», che ci saranno scale mobili e ascensori, 6000 metri quadri di parcheggio interrato, 8 sky box (veri e propri appartamenti di lusso all'interno dello stadio con vetrata con vista sullo stadio e servizio di catering), bar e ristorante. Per tutto questo il Cagliari prevede di investire circa «30 milioni di euro che la società ribadisce di assumersi interamente a proprio carico».
NO AL RECUPERO Sottolineato che «non è praticabile l'opzione del recupero dello stadio esistente» a causa delle condizioni del cemento armato, né la ristrutturazione «perché si dovrebbe interrompere l'attività agonistica», il Cagliari calcio ribadisce l'ineludibilità della realizzazione di una nuova struttura e della «riqualificazione trasformativa e complessiva dell'area dello stadio e zone connesse». Nei passaggi successivi la società riassume, citandone ampi stralci, le norme urbanistiche che rendono possibile l'intervento.
CONCESSIONE GRATUITA Per realizzare tutto questo, scrive nella proposta al sindaco il presidente del sodalizio rossoblù, «si rende necessaria l'assegnazione del diritto di superficie di circa 47 mila metri quadri». Gratis. Perché, è scritto nella proposta, «In vista dell'accollo esclusivo degli imponenti costi di realizzazione... il Cagliari calcio richiede che la concessione abbia carattere di gratuità» visto che non saranno realizzate attività economiche che in altri contesti (come ad esempio il Comune di Torino) «hanno giustificato ed anzi imposto la corresponsione di un canone adeguato e proporzionale alle redditività conseguentemente generate».
CONCESSIONE PER ALTRE ATTIVITÀ Facendo seguito alla richiesta del Comune di utilizzare l'impianto per concerti e grandi eventi, il Cagliari si dichiara inoltre «disponibile a convenire con l'amministrazione l'utilizzo a favore di quest'ultima dell'impianto per periodi ed oggetti predefiniti ad ulteriore incremento del pubblico vantaggio derivante dall'iniziativa». Inoltre «all'atto del completamento del nuovo stadio si potrà dare luogo alla demolizione della struttura esistente ed alla restituzione al Comune dell'area. La richiesta», chiarisce la società, «si configura come modifica della concessione d'uso in essere e il Cagliari calcio che, «proprio perché già titolare del diritto d'uso della struttura odierna è l'unico soggetto legittimato all'assegnazione delle aree di prevista ubicazione della nuova struttura». E tutto ciò, è scritto, «prescindendo dalla consolidata giurisprudenza che qualifica come ovvia e necessitata l'assegnazione di impianti alle compagini calcistiche maggiormente rappresentative a livello cittadino».
DIBATTITO Ieri il sindaco Emilio Floris ha comunicato al Consiglio comunale l'arrivo della lettera ma ha detto di non averla letta con attenzione e di aver bisogno di discuterla con i tecnici. E, soprattutto, ha fatto capire che prima dell'approvazione in Giunta - qualcuno ipotizzava già nella seduta di domani - vuole la legittimazione del Consiglio, che martedì prossimo si occuperà del caso. E già si annunciano scintille.
FABIO MANCA

23/07/2008