l'esperto
«Tutte le specie di flora e fauna marina che entreranno a contatto con il catrame sono destinate a morire». Angelo Cau, direttore del dipartimento di Biologia animale ed ecologica dell'Università di Cagliari non usa giri di parole per far capire i pericoli che possono derivare dalla presenza in mare e sulla spiaggia di chiazze oleose e di catrame.
«Questi fenomeni di inquinamento», spiega, «fanno molto male all'ecosistema marino. Le specie che non si possono muovere difficilmente possono sopravvivere. Diversa sorte può toccare alla fauna che, potendosi spostare, riesce a sfuggire al catrame». Il problema potrebbe diventare molto più serio se oltre ai pezzi di catrame arrivati a riva ci fosse anche la presenza di macchie di petrolio in mare: «In questo caso», aggiunge Cau, «sarebbe danneggiata in modo irreparabile la vita larvale. In questo periodo molti pesci hanno deposto le uova. È una fase molto delicata e la sopravvivenza, a contatto con un inquinamento di questo tipo, potrebbe essere quasi impossibile».
Sulla tecnica di raccolta del catrame il professore universitario ha una sua tesi: «Molto meglio se viene effettuata manualmente. L'utilizzo di macchinari rischia di rappresentare un ulteriore pericolo per i micro organismi presenti tra i granelli di sabbia».
Nonostante i militari della Capitaneria abbiano pattugliato lo specchio di mare dalla Sella del Diavolo a Foxi senza trovare tracce di macchie oleose, il direttore del dipartimento lancia comunque un avvertimento: «Sicuramente ciò che è arrivato in spiaggia è soltanto una parte di quello che c'è in mare». Per compiere un'opera di bonifica perfetta bisognerebbe risalire all'origine dell'inquinamento: «Il più delle volte si tratta di petroliere di passaggio che lavano le sentine o le cisterne. Altrimenti ci potrebbe essere stato uno sversamento involontario. Per eliminare le sostanze finite in mare bisognerebbe risalire alla nave che è passata, stabilire la distanza dalla riva e la quantità di roba sversata. Compito quasi sempre impossibile». (m. v.)
14/07/2010