Irresistibile Fiorello
Fiorello è come uno di quei Chateau Petrus Pomerol del '60 - novemila e passa euro a bottiglia, e le bottiglie sono talmente poche che le conti con le dita. Quel che si dice una rarità.
Fiorello è la stessa cosa. Perché come quel rosso che mescola merlot e cabernet franc di vigne vecchie di trentacinque anni, così è lui, a intrecciare beffe e causticità - e Bruno Martino agli 883, e Marrazzo, Pannella, Berlusconi, Scajola ai racconti siciliani di Fiorello Nicola, appuntato radiotelegrafista della Guardia di Finanza, «mio padre».
E allora preparate gli aggettivi, perché stasera Fiorello è il meglio che c'è. Meglio, ancora, di come ce lo ricordavamo, quell'altra volta di tre anni fa, ancora a Cagliari. Meglio della radio. Meglio della televisione. Anche se siamo alla Fiera; e quanto è brutta, ma cosa ve lo stiamo a dire?, che sono sette anni che ce lo ripetiamo.
E allora: siamo alla Fiera e siamo quattromila e passa. E Fiorello ci conquista tutti; seducendoci a poco poco, perfetto, nella sua maestria da eterno capo villaggio vacanze. Ma stiamo, attenti, non caschiamoci: questo Fiorello cinquantenne è bravo, bravo, bravo. Canta. Balla. Recita. Imita. Improvvisa. Artista nell'accezione più autentica della parola - se è vero che artista è colui che esprime la sua personalità attraverso un mezzo figurativo, o performativo, o creativo.
Fiorello usa Fiorello; la sua parlata, la sua gestualità, la sua espressività. Per raccontare, questa notte, questi suoi cinquant'anni dalla Sicilia a Milano. Facendo sfilare la Coca Cola degli americani, quando era un bambino, e Zorro sul cavallo, e le canzoni di sua madre. Eppoi arriva il 1970 tutto dance e psichedelie; e ci sono gli Ottanta della radio commerciale; i Novanta sono il suo Karaoke . I Duemila sono qui, veloci, così veloci, di cellulari da strapazzare e politici che ci strapazzano. Volete qualche battuta? Raccontarvela non fa. Perché Fiorello non è una battuta: Fiorello è in quella battuta. Noi, possiamo ridere (magari insieme a Mario Balotelli, il ragazzino calciatore seduto tra i ragazzini della Fiera). Preparare gli aggettivi. Sognare di ubriacarci di quel vino che è una rarità come stanotte ci siamo ubriacati di uno strepitoso Fiorello da Catania, vendemmia 1960.
FRANCESCA FIGUS
10/07/2010