Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'Isola riscopre l'edilizia sociale

Fonte: L'Unione Sarda
12 luglio 2010

Enti locali, banche e costruttori sono pronti a investire sul fondo immobiliare da 80 milioni di euro

Nuovi quartieri biosostenibili, la Regione ci crede
Prende forma la strategia della Regione: nuovi quartieri biosostenibili saranno costruiti attraverso un fondo immobiliare locale.
La Regione punta sui quartieri biosostenibili. E la scommessa viene sottoscritta anche dalle banche, dagli enti locali e dai privati dell'Isola. Le prime manifestazioni di interesse sono arrivate ieri durante un convegno, organizzato dall'assessorato regionale dei Lavori pubblici al T Hotel di Cagliari, dedicato all'housing sociale.
IL CONVEGNO La Regione ha presentato il suo progetto (un disegno di legge) alla comunità economica sarda: un fondo immobiliare locale, con dotazione pari a 80 milioni circa, in grado di investire su tutto il territorio. «Vogliamo dare la casa a tutti i sardi e vogliamo unire le diverse fasce sociali», dice l'assessore Angelo Carta. «Nelle città ci saranno strutture qualificate dal punto di vista ambientale e accessibili anche a chi è più in difficoltà, come i precari. Una vera rivoluzione copernicana».
IL FONDO Nell'Isola la costruzione di quartieri biosostenibili (i cui appartamenti saranno venduti o dati in affitto a costi accessibili) sarà garantita dal fondo immobiliare locale. Sarà una sorta di contenitore partecipato almeno al 51% dalla Regione e per la parte restante da privati (banche, fondazioni, costruttori e non solo). Il fondo sarà gestito da una sgr (società di gestione del risparmio controllata dalla Regione) e investirà le risorse nella costruzione, o nella riqualificazione, dei quartieri nelle aree indicate dai Comuni. La partecipazione degli enti locali dovrà avvenire attraverso un bando (in via di definizione). In dettaglio, i progetti migliori verranno approvati dagli azionisti del fondo immobiliare locale, che in seguito interverrà con le sue risorse. Una volta realizzati i quartieri, gli appartamenti potranno essere acquistati con mutui agevolati: la Regione per abbattere il costo del prestito mette in pista ulteriori 50 milioni e un fondo di garanzia da 14 milioni.
LA RISPOSTA L'idea solletica banche, consorzi fidi, enti locali e privati, che ieri hanno dato l'ok all'iniziativa. Anche l'Anci approva. Così come la Fondazione del Banco di Sardegna, pronta a investire nel patrimonio del fondo. «È uno strumento che ci va a pennello», commenta Salvatore Porcu, membro del cda della Fondazione. «Il fondo sarà efficace perché metterà assieme pubblico e privato».
L'EDILIZIA «L'incremento dei prezzi delle abitazioni e il ridotto potere d'acquisto delle famiglie», sottolinea il presidente dell'Ance Sardegna, Maurizio De Pascale, «rende sempre più rilevante il ricorso all'edilizia residenziale sociale. Ora però si spera che gli enti locali non facciano ostruzionismo e siano propositivi nei loro progetti». Anche «le banche dovranno fare la loro parte», ricorda Riccardo Barbieri, direttore di Fidicoop Sardegna: «Per la costruzione dei quartieri non basteranno solo le risorse del fondo, bisognerà accendere linee di credito. Ecco perché chiediamo meno rigidità nell'erogazione dei prestiti». Serve comunque «un'accelerata», osserva Giorgio Sangiorgi, presidente di Area: «La progettazione di nuovi quartieri è complessa e richiede grande collaborazione fra Comuni, Regione e privati». Sulla stessa linea il numero uno di Sfirs, Antonio Tilocca. «Noi tutti dobbiamo darci un calendario per partire il prima possibile: la crisi dell'edilizia non può aspettare».
LANFRANCO OLIVIERI

10/07/2010