Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ecco i tagli della Regione, sindacati e opposizione «Troppe scelte sbagliate»

Fonte: La Nuova Sardegna
8 luglio 2010

GIOVEDÌ, 08 LUGLIO 2010

Pagina 5 - Fatto del giorno

di Filippo Peretti

Richiesta di Cgil Cisl Uil «Non siano toccati i settori più delicati»

CAGLIARI. Un maxi emendamento con 389 milioni di tagli al bilancio («ma per 200 milioni si tratta solo di dilazioni di spesa», ha precisato l’assessore Giorgio La Spisa) è stato presentato ieri dalla giunta Cappellacci alla commissione Programmazione del Consiglio regionale. L’esecutivo si è subito confrontato anche con Cgil Cisl e Uil, che hanno già rivendicato «profonde modifiche» e il «rispetto degli impegni». Durissimi i giudizi dell’opposizione di centrosinistra, che ha chiesto soprattutto di riaprire la vertenza con lo Stato sulle entrate.
La densa giornata sulla «manovra correttiva» si è aperta con l’incontro tra la giunta (La Spisa e il collega al Lavoro Franco Manca) con i segretari di Cgil Cisl e Uil (Enzo Costa, Mario Medde e Francesca Ticca). La Spisa ha detto che si tratta di un «intervento finanziario obbligato ma non catastrofico, anzi di fiducia e di speranza», perché «le scelte serviranno a razionalizzare e a rendere più efficiente la spesa». L’assessore ha spiegato che «dei 389 milioni della manovra, per circa 200 non si tratta di cancellazione ma di differimento ai prossimi anni e questo agevolerà la spesa riducendo in modo deciso i residui passivi». La Spisa, il quale ha confermato che la giunta si opporrà a scelte del governo nazionale che non rispettino le prerogative della Regione, ha quindi parlato della cancellazione di quattro agenzie («le funzioni saranno portate all’interno dell’amministrazione e non ci saranno perdite di lavoro».
Cgil Cisl e Uil ha detto che «la manovra non dovrà tradursi in una serie di tagli indiscriminati». In particolare «non dovrà penalizzare investimenti nei settori delle politiche per il lavoro soprattutto giovanile, istruzione, formazione e contrasto della povertà». I sindacati hanno sollecitato l’esecutivo a un reale confronto sui «possibili tagli» che porti a «una politica generale sulle entrate» e al «rispetto dell’accordo del 4 giugno». Secondo i sindacati va cambiata la programmazione degli interventi, il funzionamento della macchina regionale, vanno eliminati gli sprechi e le disfunzioni della pubblica amministrazione, va accelerata la spesa e recuperati i residui passivi. Molto critico il giudizio delle opposizioni. «Siamo di fronte al nulla mascherato da demagogia», ha detto il capogruppo del Pd, Mario Bruno. Il quale ha sollecitato un aspro confronto con lo Stato («prendiamo atto che la giunta Cappellacci non ne parla più») accusando l’esecutivo di non rivendicare l’attuazione dell’accordo sulle nuove entrate e persino di accettare tagli per 250 milioni. Chicco Porcu (Pd), anch’egli membro della commissione Programmazione, ha detto che «la giunta non fa scelte per lo sviluppo».
Secondo il capogruppo di Sinistra, Luciano Uras, la manovra «deve diventare una operazione di razionale pulizia del bilancio che favorisca il reperimento delle risorse per rispondere alla crisi, ai crescenti bisogni sociali e del sistema produttivo locale».