Ci sono anche Sanità e Lavoro. Manovra presentata in Consiglio
Dal bilancio 2010 scompaiono 389 milioni e arriva una sforbiciata per tutti gli assessorati. Sanità e Lavoro compresi. Prende forma la cura dimagrante imposta dalla Giunta «per la diminuzione delle entrate» nelle casse regionali. Ieri l'assessore alla Programmazione Giorgio La Spisa ha presentato la manovra correttiva alla commissione Bilancio del Consiglio. Si esce dal proposta sommaria, arrivano le voci analitiche, con una riduzione di spesa che interesserà circa centosessanta capitoli del bilancio.
L'OBIETTIVO DEI TAGLI La ristrutturazione dei conti verrà inserita in un maxiemendamento con otto punti, definiti «strategie», su su cui calibrare le contrazioni della spesa. Abbracciano trasversalmente vari assessorati e sono il funzionamento dell'amministrazione (96 milioni), l'istruzione (14,1 milioni), la cultura (3,1 milioni), l'ambiente e l'urbanistica (19,2 milioni), la sanità e gli interventi socio assistenziali (37,6 milioni), gli investimenti produttivi e il lavoro (58,3 milioni), il trasporto e le opere pubbliche (23,3 milioni), i fondi per le nuove leggi e per i mutui (137,6 milioni). L'assessore sottolinea che circa 200 milioni delle riduzioni previste per il 2010 «non rappresentano altro che voci differite» e già proiettate verso i nuovi bilanci.
RIDUZIONI DI SPESA A pagare di più per i tagli è l'assessorato al Bilancio, che ha eliminato 213 milioni dai propri capitoli di spesa, ma riduzioni importanti si registrano anche per gli assessorati alla Cultura (24,2 milioni), al Lavoro (quasi 24 milioni), alla Sanità (20,5 milioni), agli Enti locali e Urbanistica (19 milioni). I Lavori pubblici cedono 17,1 milioni, mentre Turismo e artigianato perdono 15,5 milioni. La riduzione di spesa per i Trasporti è di 14 milioni, invece Agricoltura e Ambiente viaggiano ciascuno tra i 13,5 e i 13,6 milioni. La sforbiciata è di 5,6 milioni per la presidenza della Giunta e di 6 milioni per l'assessorato al Personale e agli Affari generali. Limitato, infine, il giro di vite per l'Industria, che cede 2,5 milioni.
LA LINEA DELLA GIUNTA Il presidente della Regione Ugo Cappellacci e l'assessore La Spisa assicurano che «la razionalizzazione della spesa non avrà gravi effetti sul sistema economico e sociale dell'Isola». Il governatore parla di «sacrifici di tutti gli assessorati, recepiti con grande unità di intenti da parte di tutti i componenti della Giunta». E «in questo periodo di forte crisi internazionale era un passo necessario e doveroso». Per La Spisa «la manovra correttiva si è resa necessaria» perché «la previsione delle entrate regionali, in Sardegna, deriva direttamente dalle quote di compartecipazione al gettito fiscale» riscosso nell'Isola. «Il gettito fiscale del 2009 è diminuito per via della crisi e così si è resa necessaria una riduzione delle spese per 389 milioni di euro».
LE CRITICHE Al Pd non piacciono le scelte della Giunta: «È una manovra inutile, vuota, un semplice ritocco contabile», sibila il capogruppo Mario Bruno. «Ci saremmo aspettati un'iniziativa politica forte per far rispettare il nuovo patto sulle entrate dello Stato, invece prendiamo atto che Cappellacci accetta passivamente tagli da Roma per 250 milioni». Il collega Chicco Porcu vede nella manvora «un'operazione cosmetica che ci potevamo risparmiare», anche perché «la Giunta ignora, ancora una volta, le emergenze e non ha proposte per affrontare la crisi».
POLEMICA Davanti alle accuse di debolezza con il Governo, La Spisa replica che «i minori trasferimenti dallo Stato sono legati ai vincoli del patto di stabilità, perché Soru, al tempo della vertenza entrate, non è riuscito a far cambiare i limiti del patto». E ora «porteremo avanti la nostra vertenza a Roma proprio per cambiare quei limiti». Da sinistra arriva, invece, l'appello di Luciano Uras (Comunisti-La sinistra-Rossomori): «La manovra di assestamento deve diventare un'operazione di pulizia del bilancio regionale» Così si favorisce «il reperimento delle risorse per rispondere alla crisi, ai crescenti bisogni sociali e del sistema produttivo locale».
GIULIO ZASSO
08/07/2010