Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Medde: «Sì ai tagli, ma con giudizio»

Fonte: L'Unione Sarda
7 luglio 2010

Oggi il vertice Giunta-sindacati. Il segretario della Cisl sarda illustra le sue proposte
«Lotta a povertà e disoccupazione. Risparmiare puntando su tagli ragionati». Mario Medde, numero uno della Cisl sarda, fornisce la sua ricetta per controbattere la grave crisi che attanaglia la Sardegna. Tagli sì ma adottati da un tavolo dove anche il sindacato possa dire la sua, puntare poi sulle risorse locali con l'agricoltura in prima linea. Qual è la posizione della Cisl sulla manovra della Giunta?
«È necessario che contenga interventi contro la dispersione scolastica, la lotta alla povertà e una programmazione pluriennale a favore dei giovani disoccupati e delle aree dell'Isola in crisi produttiva e industriale».
Come giudica i tagli annunciati dal presidente Cappellacci?
«Domani (oggi per chi legge) diremo al presidente che siamo d'accordo sui risparmi, tagli e interventi sulle spese inutili. Per noi sindacati è però necessario aprire un tavolo con la Regione per evitare che si intervenga su settori che darebbero solo risultati modesti. Bisogna non solo lanciare dei segnali ma garantire che i tagli non penalizzino lavoratori, pensionati e imprese».
La Regione come potrebbe risparmiare risorse?
«Intervenendo sui costi della politica, riducendo quelli sulle consulenze e razionalizzando la spesa farmaceutica. Si dovrebbe operare una diminuzione degli emolumenti ai componenti i consigli di amministrazione e ragionare sull'efficacia della spese considerati gli enormi residui passivi».
È d'accordo sul taglio delle province?
«Il semplice taglio colpisce l'immaginario collettivo ma non costituirebbe un risparmio adeguato. Bisognerebbe invece rivedere il ruolo della Regione garantendo trasferimenti di funzioni e risorse ai Comuni, creando cioè una sorta di federalismo interno: a quel punto si potrebbe discutere su quali province debbano rimanere in piedi».
Salvatori Cherchi e l'Anci propongono l'assemblea dei sindaci del territorio al posto del Consiglio provinciale. Cosa ne pensa?
«Tutte le soluzioni, compresa quella dell'Anci, rischiano di essere estemporanee se non sono collocate dentro la riforma della Regione e della pubblica amministrazione».
Puntare per lo sviluppo sulla grande industria si è dimostrata una scelta strategica fallimentare per l'Isola. Cosa propongono i sindacati per il futuro?
«Riteniamo che la grande industria sia comunque indispensabile per la crescita della Regione. Però bisogna rilanciare un piano di sviluppo industriale che valorizzi le risorse locali come il manifatturiero, a partire dall'agroalimentare: il rilancio dell'agricoltura inoltre non può essere ulteriormente rinviato».
SERGIO ATZENI

07/07/2010