La cantante ha offerto un trascinante live all’anfiteatro
ANDREA MUSIO
CAGLIARI. Ladies and gentlemen la regina della dance music: Gloria Gaynor. Direttamente dagli Usa sul palcoscenico dell’anfiteatro romano per un concerto dedicato ai fasti della dance music.
E se il titolo delle famiglie reali rimane sino alla morte così sarà, anche se simbolico, per la cantante statunitense, nonostante siano passate più di tre decadi dal suo lancio a livello mondiale della riempi piste «Never can say goodbye», un assaggio del successo ancor prima di un’altra super hit «I will survive». Un titolo, quello di regina della dance music, che continua a mantenere per merito. E se qualcuno delle circa duemila persone presenti al concerto di giovedi all’Anfiteatro (organizzato da Karmalounge e Fbi club) aveva dei dubbi, si è subito dovuto ricredere. Smalto e stile inossidabili. Certo i movimenti e le danze non sono quelli disinvolti di una volta, ma, considerando la sua età (oggi ha 67 anni), basta la voce, sempre precisa, dolce e potente. A sostenerla sulla scena una formazione eccezionale di nove musicisti e quattro coristi con lo spirito del soul targato anni settanta. E che macina un “groove” ipnotizzante. Impossibile stare seduti. Ecco così in breve tempo, il pubblico giù dalle sedie e l’anfiteatro diventare una dancehall. In rassegna tutti i più grandi successi, Dalla romantica «I am what I am» a «Never can say goodbye». Ed ancora: «I’ll be there», «Got to be real». A spasso tra i generi che hanno fatto entrare Gloria Gaynor nel tempio della musica indimenticabile, il soul e la dance music. Instancabile nei circa novanta minuti di esibizione ben bilanciata tra emozione ed energia. Una breve pausa prima del tributo al brano ispirato alla poesia di Lori Lieberman e portata al successo nei primi anni settanta grazie all’interpretazione di Roberta Flack «Killing me softly (with his song)» e ancora un omaggio stavolta a Barry White con la sua «My first, My last, My everything» prima di chiudere con i brani più attesi «I will survive» e «Can’t take my eyes off you» più nota con le parole del ritornello «I love you baby», evergreen che ha fatto innamorare intere generazioni. Saluta il pubblico con un sorriso smagliante, un misto di felicità e malinconia, raccogliendo una delle tante rose piovute sul palco. Prima della regina della dance, ad aprire il live è stata la formazione sarda dei Sunflower quartet capitanata dalla cantante Francesca Corrias che ha interpretato in modo notevole le songs «Na minha casa», «Country Joy» e «Industria».