Il caso. I proprietari che vanno in vacanza cercano una sistemazione per i loro animali
Servizio garantito soltanto nei centri intorno al capoluogo
Impossibile trovare in città una pensione per cani e gatti. I proprietari che vanno in vacanza devono cercare altre soluzioni.
Sempre più difficile andare in vacanza per chi non sa a chi lasciare il gatto e il cane: la soluzione ideale sarebbe una pensione per animali, ma a Cagliari non ce ne sono più. Le strutture che fino a poco tempo fa offrivano questo servizio - si trovano a qualche chilometro dalla città - quest'estate non ospiteranno i cuccioli di chi va in villeggiatura. E non perché hanno chiuso, ma perché hanno i box occupati dai quattro zampe trovatelli: «Collaboriamo con varie amministrazioni comunali e ricoveriamo per conto loro i randagi. I nostri spazi sono strapieni, in tutto abbiamo 350 cani, più di 100 appartengono al Comune di Cagliari», spiega Roberto Chinarello, proprietario del Dog hotel. E precisa: «Quando offrivamo il servizio di pensione le cose non andavano benissimo, la richiesta non ha continuità. Si lavorava a Ferragosto e Natale, raramente i proprietari sfruttano queste strutture come dovrebbero, magari portando l'esemplare nei fine settimana in modo che possa abituarsi alla nuova sistemazione. Quando i cuccioli arrivano all'improvviso per trascorrere una decina di giorni spesso sono tristi e soffrono della cosiddetta sindrome di abbandono».
GLI ALTRI CENTRI I pochi proprietari che non si fermano alla ricerca di una pensione cittadina ne troveranno alcune in paesi poco lontani, come Capoterra, Vallermosa o Settimo. Offrono vitto e alloggio in un box. «Durante l'estate la richiesta non manca», fanno sapere alla Villa del Cane di Poggio dei Pini, «i proprietari arrivano con i loro cagnetti da tutte le zone vicine e anche alcuni turisti portano da noi il loro quattro zampe, soprattutto se dove alloggiano non vengono accettati». L'alternativa alla pensione è la dog sitter, generalmente una studentessa o una precaria che ha bisogno di arrotondare. Per trovarle basta fare un salto in uno studio veterinario e consultare la bacheca: «Andiamo a casa del cliente una o due volte al giorno, portiamo il cane a passeggio e prepariamo il pasto», racconta Alessandra. «È un lavoro saltuario, non esiste nessun contratto fra noi e il proprietario dell'animale. Io prendo 14 euro per ogni giorno lavorato». Qualche volta si trasforma in dog sitter il vicino di casa: sono tanti i padroni che chiedono alla famiglia della porta accanto di occuparsi dell'amico a quattro zampe quando sono via. Ma questa soluzione è più semplice quando si parla di gatti, animali decisamente più autonomi dei cagnetti.
FRANCESCA GHEZZO
04/07/2010