giovedì, 01 luglio 2010
Saldi estivi al via l'8 luglio in Sardegna. Secondo le previsioni della Confcommercio della Provincia di Cagliari ogni famiglia spenderà in media 227 euro. “Il maltempo di maggio e giugno ha già influito sulle vendite” ha detto Franco Fozzi, vicepresidente di Confcommercio Cagliari.
CAGLIARI - Temperature a sbalzi e piogge quasi autunnali: la vendita dei capi estivi procede a rilento. Partono con questi dati l’8 luglio in città e provincia i saldi dell’estate 2010. Secondo le previsioni di Confcommercio Cagliari, il valore complessivo di spesa nella provincia sarà di circa 29,7 milioni di euro, con una media di 227 euro per famiglia: saranno circa 131 mila quelle della provincia che compreranno in saldi.
Il Ritardo dell'Estate. L’anomalia e l’arrivo in ritardo dell’estate influirà sicuramente sulla spesa dei cagliaritani, soprattutto nel settore dell’abbigliamento-calzature che in provincia interessa 1.800 esercizi (circa 3 mila in tutta l’isola). “Maggio e giugno così insolitamente freddi e piovosi – fa notare Franco Fozzi vicepresidente di Confcommercio Cagliari – hanno già influito negativamente sul normale andamento delle vendite dei capi estivi, con la conseguenza di canalizzare tutti gli acquisti nel periodo dei saldi che cominciano tra una settimana. Il nostro auspicio è che comunque la stagione degli sconti possa contribuire a risollevare una difficile situazione economica per le nostre imprese commerciali”.
Le Stime di Spesa. Secondo le stime dell’Ufficio studi nazionale di Confcommercio, in tutto il Paese ogni famiglia spenderà in media per l'acquisto di articoli in saldo circa 282 euro per un valore complessivo di circa 4,2 miliardi di euro: circa il 12% del fatturato totale annuo del settore abbigliamento e calzature.
I Consigli della Confcommercio.
Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo l’acquisto è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Prova dei capi: non c'è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.