Edilizia. Clamoroso stop alla revisione delle norme sull'edilizia: il ddl affossato nel voto segreto
Decisivo il no degli alleati e di parte del Pdl Asunis: l'Aula è libera, questa è la democrazia
Alessandro Zorco alessandro.zorco@epolis.sm
Nonostante il pacato vertice convocato martedì dal governatore Ugo Cappellacci, le tensioni interne alla maggioranza sono affiorate prepotentemente in Consiglio regionale. L'Aula - con un voto segreto richiesto dal capogruppo dei Comunisti- Sinistra sarda-Rossomori, Luciano Uras - ha affossato ieri sera (al momento del passaggio agli articoli) il disegno di legge di modifica al piano per il rilancio dell'edilizia in Sardegna, il finto Piano Casa. Il provvedimento è stato affossato con 37 no, 27 sì e un’astensione. E, tenendo conto che i consiglieri dell'opposizione al momento del voto erano 22 e che ha sicuramente votato no una parte dei consiglieri alleati (il Psd'Az aveva chiesto un passo indietro sulla legge), è palese che la fronda sia stata amplificata dai mal di pancia interni al Pdl, ancora scombussolato dalla batosta rimediata alle amministrative. Un chiaro messaggio alla Giunta guidata da Ugo Cappellacci che, a questo punto, potrebbe decidere di affrettare il rimpasto del suo esecutivo (non è esclusa la convo-cazione immediata di un nuovo vertice di maggioranza).
LA VICENDA DEL PIANO CASA 2 - iniziata tra le polemiche - si è conclusa dunque con la bocciatura solenne, sottolineata da un lungo applauso dai banchi del centrosinistra che aveva da subito chiesto di accantonare il “Piano casa 2” per esaminare con urgenza la manovra correttiva al bilancio. Sulle modifiche predisposte in commissione aveva peraltro espresso molte perplessità anche il presidente della commissione Bilancio , ilsardista Paolo Maninchedda che, sul suo sito internet, aveva preannunciato di voler votare contro alcune parti del disegno di legge. In particolare l'esponente del Psd’Az parlava di un «premio ad un signore, potentissimo, che non mi ama» con riferimento a uno dei più importanti imprenditori edili sardi. Stesse accuse lanciate dall'ex governatore Renato Soru. «Ci state costringendo a parlare degli interessi di qualcuno, di cui si può intuire nome e cognome, anzichè affrontare i problemi che interessano veramente tutti i sardi», ha detto Soru invitando la Giunta «a ritirare il provvedimento e a portare in aula la manovra correttiva da 400 milioni di euro. Ci era stato promesso il collegato alla finanziaria che non ci sarà, e ora non parliamo della crisi economica, ma discutiamo della possibilità di far risorgere lottizzazioni costiere precedenti anche al Ppr». In precedenza era stato critico anche Nanni Campus, uno dei cosiddetti “ribelli” del Pdl, che rivolgendosi all'assessore dell’Urbanistica, Gabriele Asunis, aveva espresso “delusione” sui mancati risultati del Piano casa. Nelle reazioni dopo la bocciatura, il centrosinistra ha esultato parlando di “maggioranza a pezzi”, mentre nel Pdl si è parlato di “voto esclusivamente politico”. Per nulla preoccupato Asunis: «Democrazia è anche la libertà per il Consiglio di bocciare quel che non piace».
Manovra correttiva in Giunta «Adesso bisogna accelerare»
Il centrosinistra
Dovrebbe essere discussa oggi in Giunta della Giunta Cappellacci la manovra correttiva del bilancio regionale. Ma è possibile che viste le difficoltà tecniche il provvedimento - peraltro neppure all'ordine del giorno della riunione - possa saltare. «Avevamo chiesto insistentemente di accelerare la verifica sulla situazione finanziaria - sottolineano i capigruppo del centrosinistra Bruno, Uras e Salis -: il rifiuto esplicito e formale da parte del centro destra è stato nei fatti contraddetto da larga parte della maggioranza.