Rassegna Stampa

Il Sardegna

Demanio,lafregatura del simpaticoTremonti

Fonte: Il Sardegna
1 luglio 2010

Piccola città

Il ministro Tremonti assomiglia a quel tizio che trent’anni fa teneva il banchetto delle carte sotto i portici di via Roma. Aveva tre bicchieri di latta, rovesciati. Gridava per catturare i passanti e invitarli alla scommessa: “Carta che vince, carta che perde: quale vince e quale perde?”. Il famoso gioco delle tre carte, insomma, dove conta la velocità dell’occhio e della mano. E dove la fregatura è garantita. Così è per la Sardegna la legge sul federalismo fiscale che Tremonti, rappresentante del famosissimo governo amico dei sardi, sta cercando di rifilarci sollevando giuste ire bipartisan. Ricapitoliamo il bidone: Tremonti annuncia che un elenco di beni dello Stato, tra cui Caprera e una decina di immobili cagliaritani abbandonati dai militari, passeranno al demanio della Regione. E questa è la carta vincente. Le altre due, molto molto truccate, sono queste: Tremonti non dice che in cambio di questo trasferimento la Sardegna avrà meno soldi dal governo romano. E fa finta di non sapere, soprattutto, che lo Statuto sardo (che è ancora legge costituzionale, non gassosa né cedrata) prevede all’articolo 14 che “la Regione, nell’ambito del suo territorio, succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali”. È già una vergogna il fatto che a distanza di sessant’anni lo Stato non ci abbia ancora trasferito caserme, palazzi e terreni dei quali non ha bisogno per esigenze militari. Ma ci pensa Tremonti a ribadire che i sardi non sono padroni della Sardegna ma solo simpatici inquilini. *www.claudiocugusi.it