Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Chiesa inagibile, messa nel cortile

Fonte: L'Unione Sarda
29 giugno 2010

San Bartolomeo. Dopo i sopralluoghi dei vigili del fuoco è stata chiusa al pubblico

A rischio anche i dipinti seicenteschi, il Comune trova i soldi
Deve essere restaurata la vecchia chiesa di San Bartolomeo, nell'omonima piazza vicino a Calamosca. Portone sbarrato sino a nuovo ordine.
Da tre settimane don Remo dice messa nel cortile dietro la chiesa: è il parroco di San Bartolomeo, dichiarata inagibile dalle autorità. Sul portone verde è affisso un foglio bianco nel quale si spiega che la Prefettura, il Comando provinciale dei vigili del fuoco e la Curia di Cagliari vietano l'accesso nell'edificio «a tempo indeterminato», sino a che non saranno fatti i lavori di restauro e di messa in sicurezza, giudicati improcrastinabili in tutti i sopralluoghi.
LA VICENDA Non si tratta di una chiesa qualunque e di salvare un qualunque luogo di culto: la chiesa di San Bartolomeo - a dispetto della sua scarsa visibilità, messa in ombra dagli edifici che le sorgono affianco - è un sito storico, sorto a metà del '600, all'interno del quale sono conservate pregiatissime opere d'arte. Forse è anche per questo che il Comune è corso subito ai ripari, ed è riuscito a trovare i soldi per il restauro. Dagli uffici dell'assessorato ai Lavori Pubblici fanno sapere che San Bartolomeo è inserita nel Piano di ripartizione dei fondi della legge Bucalossi e che per quest'intervento sono destinati 63 mila euro. L'ok della Giunta potrebbe arrivare già in settimana e, una volta che delibera anche il Consiglio, i soldi entreranno nella disponibilità della parrocchia che li potrà gestire direttamente e dare immediato inizio ai lavori.
LE CAUSE Per i quattromila fedeli che fanno capo alla parrocchia a due passi da Calamosca (tante sono le “anime” tra quartiere del Sole, Calamosca e San Bartolomeo nuovo) la decisione di chiudere la chiesa non giunge inaspettata: tutti ne conoscono le condizioni, che di anno in anno peggiorano. La causa? Il caseggiato che confina con la chiesa e che si affaccia su viale Calamosca, di proprietà privata, è in totale stato di abbandono, si dice ormai da 50 anni, e sta causando seri danni alla chiesa. «Anche questo va messo in sicurezza, ma spetta ai proprietari occuparsene», spiega don Remo Morelli, parroco da ottobre scorso. È lui a spiegare che la chiesa ha bisogno di un importante intervento, a causa di pesanti infiltrazioni d'acqua che provengono dal tetto dei vicini e che rischiano di rovinare soffitti e pareti con i pregiati dipinti seicenteschi. Non solo: anche una parte del tetto, sopra il presbiterio, va risistemata per rimettere in sicurezza alcune travi, così come non dà alcun affidamento il muro che confina con il caseggiato dei privati. «Il Comune si è subito reso disponibile - precisa don Remo - speriamo che i soldi arrivino e che la chiesa possa riaccogliere presto i suoi fedeli». (c.ra.)

29/06/2010