Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«I lavori devono essere finiti entro l'estate»

Fonte: L'Unione Sarda
28 giugno 2010

Pirri. Appello al Comune del comitato contro il dissesto idrogeologico: «Noi viviamo nell'incubo»


L'estate è un momento decisivo nella prevenzione delle alluvioni e per questo i residenti di Pirri chiedono che i lavori per ammodernare i sistemi di smaltimento delle acque piovane proseguano ora più che mai, in vista della stagione autunnale. È l'appello che il comitato contro il dissesto idrogeologico di Pirri lancia al Comune: «Finora si è lavorato bene», ricorda il portavoce Tonio Vincis, «durante l'ultimo nubifragio, il rione di via Dolianova ha reagito bene, anche se ci dispiace che l'acqua abbia danneggiato altre zone, ma per questo è necessario compiere un ulteriore sforzo prima della prossima stagione delle piogge».
LAVORI Dalla pulizia delle caditoie alla creazione di nuove condotte con portata maggiore: l'elenco degli interventi necessari a mettere in sicurezza l'area di Pirri e i suoi abitanti è infinito: «Abbiamo verificato con dispiacere che nei giorni scorsi l'acqua ha colpito altre zone come Barracca Manna, via Balilla e via Riva Villasanta, rispetto a quella tradizionalmente più a rischio, dove fortunatamente i sistemi di smaltimento hanno funzionato», spiega Vincis, «e questo dev'essere un monito affinché Regione e Protezione Civile si adoperino per finanziare il piano necessario a risolvere il problema idrico di Cagliari». I lavori, iniziati l'anno scorso, sono fermi per mancanza di risorse: «L'estate per noi non è estate. Attendiamo la stagione delle grosse piogge. Vorremmo che per settembre e ottobre i lavori fossero già finanziati. Sarebbe da incoscienti risparmiare sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini», avverte il rappresentante del comitato.
RISARCIMENTI Sul fronte dei risarcimenti relativi all'alluvione dell'ottobre 2008, ci sono invece nuovi intoppi. Quelli che riguardano gli arredi andati distrutti, nonostante le promesse, sono in ritardo. Non solo: «Il rimborso per gli arredi consiste in un una tantum che non tiene conto del valore dei beni, infatti i cittadini non devono fornire alcuna documentazione su valore e costi», lamenta il comitato. «E questo vale anche per gli autoveicoli, con il risultato che i proprietari ricevono cifre irrisorie. Sarebbe invece opportuno venire incontro a quelle persone che hanno perso molto e non sempre hanno possibilità di ricomprarsi ciò che hanno perso», ricorda ancora Vincis. Mentre sono ancora in corso gli accertamenti per la liquidazione della seconda rata per gli immobili danneggiati, che gli abitanti dovrebbero ricevere entro settembre. A questo proposito il comitato suggerisce: «I cittadini che hanno effettuato i lavori si facciano rilasciare dalle imprese la fattura, meglio se unica, nella quale risulti in modo analitico tutto ciò che hanno dichiarato nella richiesta di risarcimento». (n. p.)

28/06/2010