Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Nei documenti elettronici è già prevista, però...

Fonte: La Nuova Sardegna
17 luglio 2008

GIOVEDÌ, 17 LUGLIO 2008
Pagina 11 - Attualità


Ancora da chiarire come dovranno organizzarsi i Comuni

ROMA. L’anagrafe dei Comuni si occuperà di prendere le impronte digitali? Ci sarà personale specializzato, magari formato ad hoc dalla polizia, che se ne occuperà? L’approvazione dell’emendamento che prevede le impronte digitali per tutti sul documento di riconoscimento a partire dal 2010, pone alcuni quesiti di natura strettamente tecnica.
Intanto, va segnalato che la possibilità di avere una carta d’identità con l’impronta dell’indice, in Italia esiste già. La prevede quella in formato elettronico per la quale va fatta una richiesta specifica al comune. A disporlo è proprio un decreto ministeriale del 2000 riguardante le «Regole tecniche e di sicurezza relative alla carta d’identità e al documento d’identità elettronici». Il testo riporta la descrizione dei dati inseriti nel formato elettronico e alla voce «impronte digitali» fa seguito la dicitura «del dito indice di ogni mano». Nel decreto si legge anche che spetta ai comuni rilasciare questo tipo di documento (esattamente come per la tradizione carta d’identità). E al dedicato alle «impronte digitali» spiegando che il «riconoscimento delle impronte non presuppone la presenza di nessuna banca dati» si dice che «le impronte sono assunte tramite lettori» ma non si aggiungono altri dettagli su chi prenda queste impronte. Perché, se ora l’ufficio anagrafe è l’ente preposto a ricevere richieste di documenti e al rilascio, è presumibile che continui a svolgere questo compito. Ma l’emendamento approvato non entra nel merito del «come» si dovranno organizzare le amministrazioni locali. Per esempio, il dipendente comunale seguirà un corso su come prendere le impronte, manderanno degli esterni o degli agenti? E proprio dall’ambiente della pubblica sicurezza si viene a sapere che chi prende le impronte dev’essere personale necessariamente tecnico e dunque appositamente formato. (a.d’a.)