Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Marco Carta è il re dell'Anfiteatro Romano

Fonte: L'Unione Sarda
28 giugno 2010

Musica. Tutto esaurito, ieri a Cagliari, per il concerto del giovane cantautore, idolo di mamme e figlie

Tremilacinquecento fan scatenatissime per due ore e mezzo di accattivante pop all'italiana
Prima di raccontarvi dei coriandoli che piovono giù dal cielo mischiati alle stelle e alle lacrime di chi stanotte soffia baci sulla punta delle dita.
Prima di raccontarvi del ragazzo che si è fatto uomo ma ha ancora gli occhi grandi e scuri di quando era un bambino, nato ai bordi di periferia, dove l'aria è popolare, e chissà se è davvero più facile sognare.
Prima di raccontarvi di un Anfiteatro Romano che suda musica e festa, oggi che è estate, oggi che la notte calda ti rimbalza sulle guance, e sul cuore, a un ritmo di sette ottavi.
Ecco, prima di raccontarvi tutte queste cose, ve ne vogliamo raccontare un'altra. Successa dieci minuti prima che Marco Carta rientrasse per la terza volta, e per la terza volta da re, nell'arena dell'Anfiteatro Romano di Cagliari. Quando la nonna, nonna Elsa, è andata a dargli il bacio del buon concerto nel camerino lì, dietro il palco. E poi è rientrata piano tra i gradoni di pietra e le poltroncine di plastica. Ma quando ha attraversato la passerella che, circolare, unisce la platea al primo anello, ecco: è successo. L'Anfiteatro si è alzato in piedi, tremilacinquecento spettatori si sono alzati in piedi. E hanno applaudito nonna Elsa.
Questo ve lo raccontiamo per spiegarvi che Marco Carta è più di un cantante; Marco Carta è Maria De Filippi, è Amici , è Sanremo. Marco Carta è Pirri, è il salone da parrucchiera della zia, è il fratello che disegna balene volanti sui muri della città. È la mamma che non c'è più, è nonna Elsa che c'è stata, e ci sarà. E allora è questo Anfiteatro che balla e canta e trema per ventitrè canzoni più una, No potho reposare , da sussurrare al vento, ora che la notte è buia.
Eccolo, Marco Carta; lo dicevate finito: e invece no, c'è, eccome se c'è, forte e sicuro: e questo concerto se lo modella senza sbagliare sulla sua voce bella e sabbiata. Le canzoni che volevate sentire ci sono tutte - e cantano d'amore. Il cuore muove , Dentro ad ogni brivido , resto dell'idea . Ci piace Un motivo per restare , ci piace Imagine , unplugged, ci piace La forza mia . Ci piace anche l'organizzazione di Toto e Roberta Alcades per la loro Via del Collegio che ci regalano il garbo, in un concerto in ritardo di venti minuti dall'orario d'inizio, di salire sul palco a chiedere scusa.
E ci piace anche che Marco Carta si fermi a parlare; tra una canzone e l'altra, tra un applauso e l'altro. A raccontare cosa sono stati questi tre anni così veloci, lì, tra Roma e Milano e il mondo, a mettere insieme paure e dischi d'oro, speranze e contratti. «Sono qui, nella mia città, salutato come un re. Il resto, lo sa solo Dio».
FRANCESCA FIGUS
(Nonna Elsa ha pianto; ma forse no, forse non sono lacrime, forse è la luce delle stelle, stanotte, a ricordarci che non bisogna mai smettere di credere nei sogni).

26/06/2010