Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

A Cagliari test antidroga per la patente

Fonte: La Nuova Sardegna
17 luglio 2008

GIOVEDÌ, 17 LUGLIO 2008
Pagina 10 - Sardegna
Esperimento del sottosegretario Giovanardi nel capoluogo sardo


Gessa: «Una scelta totalmente idiota, priva di basi scientifiche»
ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. Test anti droga obbligatorio per la patente e Cagliari è una delle quattro città dove, da settembre, partirà la sperimentazione. Ma Gian Luigi Gessa non risparmia le critiche: «Una scelta totalmente idiota».
Il test, che riguarda anche chi vuol prendere il patentino e che coinvolgerà anche Verona, Perugia e Foggia, è stato deciso dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Carlo Giovanardi, responsabile del dipartimento antidroga.
«Innanzi tutto bisognerebbe chiarire che tipo di analisi si vogliono fare: del sangue, delle urine o dei peli del corpo? Le verifiche su materiale preso dalle parti intime permettono di rilevare, con maggior persistenza nel tempo, che una persona ha usato droghe», sottolinea il neuroscienziato Gessa, pioniere degli studi sulle tossicodipendenze. «Ma perché fare queste analisi - continua Gessa - perchè chi guida intossicato da sostanze psicotrope, legali (alcol) o meno (cannabis, eroina, cocaina ecc.) può fare danno. Tutti noi sappiamo che la droga che produce più incidenti stradali è l’alcol che, però, sparisce dal sangue dopo due o tre ore. La cannabis, invece, resta nel sangue circa un mese, nei capelli ben oltre, e nei peli delle parti intime anche diversi mesi. Ma è idiota pensare che, se trovo tracce di questa sostanza in una persona che ha fumato uno spinello alcuni giorni fa, si possa dire che è tossicodipendente, tanto meno che sia pericolosa alla guida. Le tracce non significano che sei intossicato: per la cannabis, la permanenza vuol dire che la sostanza viene trattenuta nel tessuto adiposo».
Nella pratica, poi, «bisogna che i test anti droga siano fatti da persone qualificate - precisa Pier Paolo Pani, già allievo di Gessa e direttore del servizio regionale di integrazione socio sanitaria (che ha competenza anche sulle tossicodipendenze) - normalmente nei Serd vengono fatte le analisi delle urine, ma possono anche esservi dei casi di falsi positivi. E allora occorono delle controprove. Non dimentichiamo poi che, nella nostra cultura, tantissimi bevono un bicchiere di vino a pasto: se mezz’ora dopo facessero il test, sarebbero tutti positivi».
Se un signore vuole prendere la patente «e fa uso di cocaina - spiega Gessa - basta che chieda quanto tempo resta nel sangue, dalle 12 alle 24 ore, e il gioco è fatto. Oppure se fa uso di eroina, basta che resti una settimana senza farne uso... Però vi sono anche molti farmaci in grado di creare alterazioni, come le benzodiazepine: il controllo per la patente è valido anche per queste sostanze?».
Qualcuno ha parlato di violazione della privacy... «Ma si tratta di un provvedimento totalmente irrazionale - sottolinea il neuroscienziato - noi siamo stati per tanto tempo senza etilometro e ora Carlo Giovanardi vuol fare dei controlli che non hanno nè capo nè coda. Che cosa significa?, che prima di prendere la patente devi fare un po’ di astinenza, soprattutto dalla cannabis (la meno pericolosa ma che resta di più nell’organismo) e che poi, dopo, puoi fare quello che vuoi... Potrebbe avere senso un controllo nei confronti di quelle categorie che svolgono lavori che coinvolgono molte persone, come i guidatori di treni, bus, aerei, ma le verifiche andrebbero fatte saltuariamente e senza preavviso. Alrimenti non hanno senso». E per i guidatori di auto? «Un controllo efficiente, ma folle, andrebbe ripetuto ogni quindici giorni... Quando sento cose come questa del test mi preoccupo molto, ma non me la prendo tanto con Giovanardi, poverino, ma coi consiglieri del principe: andrebbero legati tutti».