I beni della Regione saranno acquistati per un euro: ieri il via libera del Consiglio
Un euro. È il prezzo, del tutto simbolico, che il Comune pagherà alla Regione per il trasferimento della pineta del Poetto ma anche degli edifici che ospitano la scuola “Manno”, l'auditorium di piazzetta Dettori e il vicino palazzo dell'ex liceo artistico. Ieri pomeriggio, il Consiglio comunale ha votato all'unanimità il trasferimento degli immobili dal demanio regionale e l'incameramento del nuovi edifici e dell'area verde nel patrimonio comunale. «Ci piacerebbe», ha detto il sindaco Emilio Floris, «che un giorno tutti i beni dismessi dallo Stato passino a noi senza dover prima transitare dalla Regione, come accade in tutte le Regioni a statuto ordinario e dovrebbe prevedere anche la normativa in epoca di federalismo».
I BENI L'acquisizione dell'area in cui sorge la pineta del lungomare, ha spiegato la Giunta, consentirà al Comune di proseguire la pianificazione del percorso ciclabile ideato dall'amministrazione che dovrebbe collegare il molo Ichnusa con il litorale, passando per il porticciolo turistico di Su Siccu. Gli altri edifici di piazzetta Dettori, invece, andranno ad arricchire il patrimonio immobiliare della città: in particolare l'auditorium.
LA PROTESTA Ma se tutti i consiglieri sono comunque stati d'accordo per l'acquisizione dei beni, dai banchi dell'opposizione si sono levate critiche sul fatto che la Regione trasferisca gli immobili, ma non dia le risorse per la loro manutenzione. «Su questi beni dobbiamo pagare l'Ici», ha detto da sinistra Massimo Zedda, «e spesso non abbiamo la possibilità nemmeno di investire. Esiste già un'enorme difficoltà di assicurare la manutenzione delle strutture che abbiamo, figuriamoci cosa accade ad averne di nuove». Dalla maggioranza, invece, sono arrivate richieste sulla necessità che i beni demaniali dismessi che ricadono in città vengano trasferiti al Comune, sebbene in molti ci potrebbero essere anche problemi di vigilanza: l'amministrazione, una volta ottenuti gli edifici, dovrà evitare che vengano occupati dai senza tetto. «Non è obbligatorio che tutto diventi di proprietà del Comune», ha spiegato in tono provocatorio il sindaco Emilio Floris, «faccio un esempio: se il tribunale militare, che pure abbiamo chiesto, dovesse essere usato dalla Soprintendenza per farne un secondo accesso alla galleria del museo nazionale, a noi andrebbe comunque benissimo. Stesso discorso per l'ex ospedale Marino o per il Padiglione Nervi. Bisogna difendere e tutelare i beni pubblici, ma anche avere un progetto chiaro per la loro valorizzazione».
FRANCESCO PINNA
17/06/2010