Il vincitore. Nessun commento a caldo, è in vacanza con il figlio, i primi ringraziamenti su Facebook
CAGLIARI. Il vincitore non c’è: dicono sia in viaggio col figlio. È vero, conferma la segreteria di via Emilia, in festa. Come è accaduto tre settimane fa, evviva la scaramanzia, Graziano Milia parlerà soltanto oggi. Alle 10.30 nel salone occupato dai precari del call-center «Vol2». Chiaro il significato: «Dovranno essere altri cinque anni vissuti tra la gente», dice il segretario Tore Corona.
La sinistra è ritornata a vincere, dopo lo schiaffone delle Regionali. Ha vinto nel momento più difficile e quando tutto sembrava difficilissimo. Invece, all’improvviso, intorno al candidato-presidente si è ricompattata senza finire nella trappola dell’astensionismo. Ha vinto e festeggia, la sinistra, col presidente della circoscrizione Castello, Gianfranco Carboni, (futuro assessore provinciale?) e una faccia storica della lotta per la casa, Antonello Savona, che sono i più lesti a organizzare un liberatorio carosello. Quattro auto, tutte marchio Fiat, evviva il nazionalismo, si incolonnano in viale Regina Elena, sotto la statua di Carlo Felice («È come se avessimo vinto lo scudetto», dice rauco il simpatizzante nella Punto), in via Dante: sono imbandierate. Il quartetto fa un casino degno delle vuvuzelas ai Mondiali. Clacksonate e cori, che assordano fino a sovrapporsi al disinteresse dei cagliaritani (hanno votato appena due elettori su dieci) per il ballottaggio. Ma c’è voglia di far festa e cosi è per una buona ora, mentre Graziano Milia esce allo scoperto su Facebook: «Ringrazio tutti - scrive sul muro - Non disperdiamoci, continuiamo a lavorare insieme». È lo stesso concetto che, a voce, rilancia il segretario del presidente, Tore Corona, portavoce ufficiale: «È una vittoria importante del centrosinistra - dice - Oggi abbiamo avuto la conferma che avevamo scelto il candidato giusto, l’unico capace nel secondo turno di confermare i voti del primo e anche conquistare qualche significativo consenso un po’ dappertutto». Nel quartier generale del Pd, la casa bianca di via Emilia, l’aria di festa si respira, ma c’è anche preoccupazione per l’astensionismo massiccio. Ancora Tore Corona: «I partiti devono impegnarsi - dice - per rivedere e rilanciare il rapporto tra politica e società. Ci vuole grande determinazione, per riuscire a colmare il vuoto». La prima conferenza stampa da presidente rieletto di Milia nel call-center occupato non è solo un simbolo: «Sarà il nostro impegno per i prossimi cinque anni di governo - dice ancora Tore Corona - Dobbiamo ascoltare con attenzione i bisogni della gente, dobbiamo impegnarci a risolverli». E se le soluzioni arriveranno dopo la festa di ieri, è ancora meglio. (ua)