Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Dipendenti pubblici e docenti in piazza contro la manovra

Fonte: L'Unione Sarda
15 giugno 2010

il sit-in Manifestazione dei Cobas


Continua la protesta dei sindacati di base: al mondo della scuola si sono uniti i lavoratori del pubblico impiego, che ieri hanno indetto uno sciopero di 24 ore. I manifestanti si sono dati appuntamento in viale Bonaria, sotto la sede della Rai ma soprattutto davanti alle banche, ritenute - insieme a corrotti ed evasori - la causa della manovra varata dal Governo. Negli istituti, intanto, regna il caos a causa del blocco degli scrutini.
LA SCUOLA Si aggiornano di ora in ora i dati relativi agli istituti, dove gli scrutini procedono a rilento per gli effetti dello sciopero dell'11 e 12 giugno. «In Sardegna sono fra i 1.300 e i 1.500, almeno 600 solo a Cagliari, ma non abbiamo notizie sulla situazione di molti piccoli centri», dichiara Nicola Giua, portavoce regionale dei Cobas. Allo scientifico “Pacinotti”, ad esempio, sono slittati 15 scrutini su 23, come riferisce l'insegnante di musica Liliana Paulis. «Nel mio istituto, invece, sono saltati tutti», racconta Francesco Masala, professore di economia aziendale al Tecnico Commerciale “Besta”.
SCIOPERO BIANCO Ma anche nell'Isola la protesta non è destinata a spegnersi: continuerà sotto forma di ostruzionismo, come già sta avvenendo in diversi istituti, con controlli sui crediti degli anni precedenti e discussioni infinite sui voti in condotta. «Uno sciopero bianco», spiega Giua, «molti coordinatori dei consigli di classe si stanno dimettendo. Inoltre, chiederemo di rispettare alla lettera i regolamenti, creando problemi di sovrapposizione delle date».
IL PUBBLICO IMPIEGO Se il mondo della scuola contesta la riforma Gelmini, i dipendenti della pubblica amministrazione puntano il dito contro i ministri Tremonti e Brunetta. «Non siamo il bancomat del governo», si legge su uno striscione. Alla protesta, con analoghe manifestazioni a Roma, Milano e Napoli, si è unita anche la sigla Usb, nata il mese scorso. «In Sardegna non si fanno più concorsi, e l'età media di chi lavora nella pubblica amministrazione è di 56 anni. Si preferisce rivolgersi alle agenzie interinali», denuncia Gianfranco Onnis, del coordinamento regionale Usb. Non solo: «La percentuale d'invalidità, per un sussidio di 250 euro al mese, è stata portata dal 74 all'85 per cento; neanche una persona down ci arriva». Sotto accusa anche la legge Biagi, con le sue 49 forme di lavoro atipico, e le spese del ministero della Difesa: 29 miliardi di euro (previste da qui al 2026) per armi e cacciabombardieri.
MOBILITAZIONE Dopo i Cobas si mobilitano anche gli altri sindacati, Cisl, Uil, Snals e Gilda. I rappresentanti dei lavoratori protestano per il blocco della progressione di carriera e la modifica dei provvedimenti previsti per la riapertura delle immissioni in ruolo. È stato dunque deciso di dare vita a un sit-in davanti alla sede dell'Ufficio regionale scolastico questa mattina dalle 10 e fino alle 18.
FRANCESCO FUGGETTA

15/06/2010