L'iniziativa rientra nella protesta nazionale contro i tagli del governo alla cultura
Nel giorno in cui il Partito democratico lancia la battaglia “Portatori sani di cultura”, contro i tagli inseriti nella manovra del Governo nazionale, la segreteria provinciale e cittadina del Pd ha promosso una campagna di sensibilizzazione per salvare il Teatro Alfieri.
Uno dei teatri del capoluogo potrebbe infatti essere demolito, con tutta la palazzina, per far posto ad una nuova costruzione, come hanno confermato i proprietari, che tuttavia al momento non escludono alcuna soluzione. Per ora esistono solo le bozze di un progetto legato alla sorte del Piano casa, ancora fermo a livello comunale
Ieri in una conferenza stampa i segretari cittadino e provinciale del Pd, Yuri Marcialis e Thomas Castagna, ed il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Ninni Depau, hanno chiesto alla politica di farsi carico della salvaguardia del teatro, coinvolgendo in prima battuta gli operatori culturali che potrebbero ricevere dei contributi per coprire l'affitto giornaliero del Teatro (circa 1.500 euro).
Secondo Depau, quello dei politici è un «atteggiamento miope perché la cultura è la nostra storia ed il nostro futuro, ma è anche una ricchezza economica che rischia di essere tagliata». On line, su www.petitiononline.com/alfieri, è stata avviata dieci giorni fa una petizione che ha già raccolto le firme di alcuni noti artisti come Tullio Solenghi, Paolo Fresu, Piero Marras, Amanda Sandrelli, Massimo Lopez, Blas Roca Rey, Ludovica Modugno, Massimo Carlotto e altri. Un'iniziativa per salvare l'Alfieri dalla demolizione è stata avviata anche su Facebook, dove si contano al momento circa 8.000 iscritti.
La proposta del Pd rientra nell'ambito di un'iniziativa nazionale promossa dal partito assieme a sindacati e associazioni di categoria contro i tagli del governo «che mettono a rischio la sopravvivenza della cultura e a repentaglio il pluralismo dell'informazione in Italia». Ieri a Cagliari, Roma, Napoli, Milano, Torino, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Bari, Palermo e in altre città ci sono stati convegni, assemblee, lezioni aperte, sit-in, eventi, concerti organizzati dal Pd.
Nel resto d'Italia è stato coinvolto il mondo del cinema, del teatro, della danza, dei beni culturali, della lirica, della musica, oltre a enti, istituzioni e comunità locali, da anni centri propulsori della cultura italiana, «sui quali oggi si abbatte la scure di tagli drammatici».
SERGIO ATZENI
08/06/2010