lunedì, 07 giugno 2010
Anche il Pd sardo si schiera al fianco dei sindacati e delle associazioni di categoria in questa giornata nazionale di protesta contro i tagli del governo alla cultura e all'istruzione. L'iniziativa si chiama “Portatori sani di cultura” e prevede in moltissime città convegni pubblici, assemblee, lezioni aperte, sit-in, eventi, concerti. A Cagliari in particolare, il simbolo della protesta è diventato la battaglia contro la chiusura del Teatro Alfieri, concretizzatasi in un gruppo su Facebook che conta quasi 8000 iscritti, una raccolta firme e una petizione online.
CAGLIARI - “La cultura è ormai vista come una sorta di 'lusso' di cui si può fare a meno in tempi di crisi – ha spiegato il capogruppo del Pd in Comune Ninni Depau durante la conferenza stampa di stamattina nella sede del partito di via Emilia – Per noi questo è un atteggiamento miope e sbagliato. La cultura è la nostra memoria, la nostra storia e il nostro futuro, oltre che una straordinaria fonte di ricchezza economica”.
Battaglia per l'Alfieri. Per il Pd uno dei simboli di questa “politica sciagurata”, almeno a livello locale, è l'imminente chiusura del Teatro Alfieri, la prestigiosa struttura storica di via della Pineta sede da quasi 50 anni del grande cinema prima e del grande teatro poi, fino alla recente riapertura del Teatro Massimo. La protesta dei cittadini, almeno via web, non si è fatta attendere, con una petizione proposta dall'attore e ricercatore Ivan Marcialis che per ora conta già 500 firme raccolte in soli 10 giorni. Tra i firmatari anche nomi importanti del mondo dello spettacolo come Tullio Solenghi, Massimo Lopez, Amanda Sandrelli, Massimo Carlotto, Paolo Fresu, Piero Marras. “Il problema – spiega Ivan Marcialis – è che le compagnie non hanno i soldi per affittare gli spazi teatrali. L'Alfieri costa 1500 al giorno, contando che serve un giorno per le prove, almeno due giorni di spettacolo per rientrare nelle spese e spesso un altro giorno per smontare, le compagnie non ce la fanno ad anticipare”. La soluzione? Per Marcialis “basterebbe che le istituzioni finanziassero le compagnie teatrali, anche quelle piccole. In questo modo anche l'Alfieri potrebbe rinascere”.
La politica. Anche se l'Alfieri appartiene a un privato, secondo il segretario cittadino del Pd Yuri Marcialis “questo non è un buon motivo perchè le istituzioni se ne disinteressino”. La stoccata è verso la giunta comunale di Cagliari colpevole, secondo Marcialis, “di non avere portato avanti nessuna azione per cercare di salvare il teatro”. A far crescere l'amarezza del centrosinistra cagliaritano è anche il mancato coinvolgimento delle compagnie e delle associazioni in qualsiasi decisione che riguardi le politiche culturali (specie quelle che trattano del bilancio). “Eppure – interviene di nuovo Ninni Depau – a Cagliari abbiamo un tessuto culturale ricchissimo. Noi chiediamo alla giunta comunale trasparenza e impegno in questo senso, e al governo un cambio di direzione affinchè la cultura, che dev'essere un settore trainante della società, non venga distrutta”. A livello nazionale, infatti, i tagli saranno pesanti: 550 sono i milioni che il governo avrebbe deciso di togliere al Fondo Unico per lo Spettacolo per il triennio 2009-2011 . “A questo – ha detto il segretario provinciale del Pd Thomas Castangia – si aggiunga la riforma Bondi sulle Fondazioni lirico-sinfoniche e tutti i conseguenti tagli a livello locale, che potrebbero decretare la morte per tutto il settore culturale italiano. La politica, che dovrebbe salvaguardare in tutti i modi la cultura, la sta invece affossando”.
Anna Toro