I partiti cercano le intese per il 13 e 14 giugno L'analisi del voto: Idv in crescita, Sel soddisfatta
Dopo un risultato elettorale in chiaroscuro, per il centrosinistra tutto dipende dai sette ballottaggi (tre nelle Province, quattro nei Comuni). Vincerli tutti porterebbe l'esito complessivo vicino al trionfo del 2005, mandando un segnale severo alla maggioranza che governa la Regione; perderli tutti - a parte Porto Torres, dove il secondo turno è un affare di famiglia - sarebbe una débacle per l'attuale opposizione. Perciò i partiti guardano già al 13 e 14 giugno: «Il Pd si è rimesso in movimento, ora l'obiettivo è vincere i ballottaggi», conferma la presidente regionale Valentina Sanna. «Faremo di tutto per ricomporre la coalizione», è il proposito del segretario del Pd Silvio Lai: i contatti con gli altri leader sono già avviati, l'attenzione è ovviamente rivolta soprattutto a Cagliari e Nuoro dove il centrosinistra correva diviso.
GLI APPARENTAMENTI Nei rapporti con l'Italia dei valori, il caso nuorese è il più facile: lo dice anche il leader dipietrista Federico Palomba, che invece definisce «del tutto differente» la situazione nel capoluogo. Del «delicatissimo problema», aggiunge, discuteranno gli organismi dirigenti e i militanti, «l'unica cosa certa è che i voti di Idv non andranno a destra. Una decisione sarà assunta entro fine settimana, ogni illazione è arbitraria».
Gli apparentamenti, che incidono anche sulla ripartizione dei seggi, devono essere formalizzati entro domenica: ma restano sempre possibili accordi politici e dichiarazioni di voto. Anche di questo stanno ragionando i partiti: in Provincia di Nuoro, per esempio, un apparentamento Deriu-Arbau (più probabile, dopo il colloquio tra lo stesso Arbau e Silvio Lai) regalerebbe alcuni seggi al centrodestra, ma un'intesa solo politica lascerebbe fuori proprio l'Idv. È anche vero che sono possibili apparentamenti con singole liste, anziché con coalizioni intere.
I DEMOCRATICI Sul piano delle valutazioni del voto, il Pd continua a vedere il bicchiere mezzo pieno, nonostante un 20 per cento complessivo, alle Provinciali, inferiore anche alle non esaltanti Regionali 2009: Silvio Lai ricorda però «le molte liste locali vicine al partito». In generale «il centrosinistra è ritornato competitivo: alle Regionali, le nostre liste nel complesso erano davanti a quelle del centrodestra solo nel Medio Campidano». Sulla base di quei risultati, insomma, sarebbe finita 7 a 1 per Pdl e soci.
Sempre in casa Pd, il responsabile enti locali Tore Mattana sottolinea le vittorie nei Comuni di Tempio, Santa Teresa, Santadi e altri. «Siamo il primo partito dell'Isola», sintetizza Valentina Sanna: la presidente sottolinea anche che «le donne del Pd sono state protagoniste delle elezioni. Alessandra Giudici riconquista la Provincia di Sassari; Rita Murgioni è il consigliere più votato a Quartu; Rosanna Laconi e Romina Mura sono sindaci di Dolianova e Sadali. Rossella Pinna è il primo sindaco donna di Guspini». E poi molte consigliere elette nelle Province e nei Comuni.
GLI ALLEATI La soddisfazione per i risultati delle liste è anche dei dipietristi: Palomba fa notare i 5.500 voti in più rispetto alle Regionali, malgrado l'astensionismo. Per l'Idv c'è il 6,5 per cento: nel 2005 non arrivò all'1,2. Ma allora il partito era agli esordi: come oggi Sinistra, ecologia e libertà, con nome e simbolo nuovi definiti appena sei mesi fa. «I risultati elettorali ottenuti sono per noi importanti», commenta il consigliere regionale di Sel Luciano Uras, «e questo ci impegna ancor più sulla linea di cambiamento culturale e politico tracciata da Nichi Vendola».
C'è per esempio un 6,6 a Cagliari città, che diventa 4,5 in Provincia. Attorno al 4 anche a Nuoro e nel Sulcis: «Il restante dato regionale, che rimane interessante», precisa Uras, «dev'essere valutato in relazione alla composizione delle liste, organizzate in modo unitario con altre forze della sinistra».
GIUSEPPE MELONI
03/06/2010