Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Pd scommette tutto sulla Sardegna

Fonte: L'Unione Sarda
31 maggio 2010

D'Alema: il voto può incoraggiare la riscossa. Letta: ora si riparte

Per D'Alema nel capoluogo anche un colloquio coi lavoratori di Video on line 2 che rischiano il posto.
La storia siamo noi, noi sardi: o almeno lo sperano i leader nazionali del centrosinistra, che affidano al voto isolano il compito di invertire una tendenza grigia. E appunto riscrivere una storia che oggi vede Berlusconi in difficoltà, ma l'altro schieramento incapace di approfittarne. Secondo la feroce sintesi di Massimo D'Alema, ieri a Cagliari per tirare la volata a Graziano Milia: «Le elezioni nelle altre regioni, a marzo, sono state deludenti per noi, ma il Cavaliere non ha vinto. Ha perso due milioni e mezzo di elettori. Il dramma è che nessuno di loro ha pensato di votare per noi».
Una bella botta all'autostima del Pd, detto da uno dei fondatori. Eppure di fronte, attacca l'ex premier, c'è un centrodestra che «sembra un comitato d'affari, non una classe dirigente preoccupata di governare il Paese e la Sardegna». Perciò bisogna credere nella riscossa, sperando che le Provinciali sarde diano la carica. D'Alema ed Enrico Letta, anche lui nell'Isola per gli ultimi comizi, usano parole simili: da qui si può ripartire, dicono, per far capire a tutti che «l'alternativa è possibile».
D'ALEMA Un po' per i limiti di chi governa, un po' perché prima o poi l'opposizione dovrà dare prova di esistenza in vita. «È un passaggio cruciale, bisogna dimostrare che è in campo una speranza di cambiamento», avverte l'ex premier intervenendo a Sestu, col sindaco Aldo Pili, e poi al teatro Alfieri di Cagliari (non straboccante di folla come per le ultime apparizioni dalemiane nel capoluogo, in verità).
Il cambiamento, secondo D'Alema, serve anzitutto alla Sardegna: «È vitale che non si espanda una destra che è solo un gruppo di potere, al servizio degli interessi forti del continente . Ugo Cappellacci in campagna elettorale si presentò come amico di Berlusconi, un santo in paradiso che prometteva vantaggi. Si è rivelato soprattutto amico di Verdini, e in realtà è lui, come governatore, che sembra portare vantaggi a quei poteri romani».
Malgrado l'ironia sull'inchiesta giudiziaria legata al caso eolico, il presidente del Copasir (comitato di controllo dei servizi) precisa che «non è automatico che Cappellacci si debba dimettere perché indagato. Però sono vicende inquietanti, spero che diano spiegazioni migliori di quelle che ha dato il ministro Scajola». All'Alfieri, sui motivi concreti per cui i sardi dovrebbero voltare le spalle al centrodestra, si sofferma il segretario regionale del Pd, Silvio Lai: «Non abbiamo ottenuto niente dal governo nazionale e dalla giunta regionale, anzi ci hanno tolto quel che era già nostro: dal G8 ai fondi Fas».
CON VIDEO ON LINE 2 D'Alema tocca con mano un effetto della crisi nell'Isola: sotto il palco lo aspetta un gruppo dei lavoratori del call center di Video on line 2, che gli spiega perché c'è il rischio di perdere 470 posti di lavoro e chiede di intercedere con Telecom. L'ex premier allarga il discorso al contesto nazionale: «Berlusconi dovrebbe chiedere scusa per aver detto che la crisi non c'era, poi che era superata. Adesso scopre che c'è e ha la faccia tosta di incolpare la sinistra».
La manovra correttiva non è condivisibile perché «non è equa: blocca gli stipendi del bidello, dell'insegnante, dei dipendenti pubblici; rateizza le liquidazioni, un loro diritto. E invece non chiede un contributo ai più ricchi». Inoltre «non c'è nessuna misura per la crescita. E tra il 2000 e il 2010, anni in cui quasi sempre governava Berlusconi, la ricchezza degli italiani è passata dal 117 per cento della media europea al 90».
Dati che richiedono una sterzata. «Cosa accadrà alla Provincia di Cagliari è importante», conclude D'Alema (chiarendo che «la condanna per abuso d'ufficio di Graziano Milia non ha niente a che fare con la questione morale, è un fatto amministrativo»), ma lo è ancor di più il destino del Paese. «Possiamo ottenere in Sardegna un risultato che segni un'inversione di tendenza nazionale. Anche perché il Pd sta superando le divisioni e riprende a parlare agli italiani».
LETTA Concetti condivisi dal vicesegretario nazionale dei democratici, in una giornata che lo vede nel Sulcis col candidato alla Provincia Tore Cherchi e il sindaco di Iglesias Pierluigi Carta, e a Quartu col sindaco Gigi Ruggeri. L'ottimismo nasce dall'ultima assemblea del Pd: «Siamo tornati a concentrarci su un progetto di cambiamento per l'Italia», sottolinea Enrico Letta.
Università, ricerca, prospettive per i giovani: alcuni dei temi su cui il partito farà proposte concrete. «E poi c'è una rinnovata unità interna», nota il vice di Bersani: «La gente non sopporta più le nostre liti. Scontiamo ancora le delusioni delle Politiche 2008, delle Europee, delle Regionali: ma inizio a vedere un Pd in buona salute, che imbocca la giusta direzione». Certo, «un buon esito delle Provinciali sarde avrebbe effetti tonificanti». Favorendo magari la ricucitura delle divisioni emerse nel centrosinistra (a Cagliari e Nuoro).
Benché «spiacevoli», Letta spera che non incidano sul voto, col quale invece i sardi «dopo 15 mesi di Cappellacci potranno valutare il fallimento del centrodestra. L'Isola ha fatto solo passi indietro, dal G8 alla gestione disattenta della crisi, fino ai casi giudiziari: che, al di là di come andranno le inchieste, rivelano che il cambiamento di maggioranza alla Regione fu visto come la fine delle regole, il via libera per nuovi affari».
Letta si unisce ai giudizi molto negativi sulla manovra del governo, iniqua e priva di investimenti sullo sviluppo. E inizia ad avanzare controproposte: «Chiederemo che si azzerino per due anni le tasse alle imprese che assumono a tempo indeterminato. E vogliamo che si inizi a tassare le rendite finanziarie: non certo i Bot, ma le rendite speculative».
GLI ALTRI A Quartu e Cagliari hanno fatto tappa, per la chiusura della campagna elettorale, anche Paolo Ferrero (Prc) e Angelo Bonelli (Verdi). A Sassari, alla manifestazione per la presidente della Provincia Alessandra Giudici e il sindaco Gianfranco Ganau ha partecipato Piero Marras, cantautore e dirigente dei Rossomori. Ultimo appello al voto anche per Federico Palomba, candidato Idv alla Provincia di Cagliari: il deputato dipietrista ha ribadito l'intransigenza del suo partito sull'etica dei pubblici amministratori.
GIUSEPPE MELONI

29/05/2010