Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Persa un'importante vetrina turistica»

Fonte: L'Unione Sarda
31 maggio 2010

Le reazioni. Anche Cagliari e il suo vecchio stadio restano al palo: la delusione di Cappellacci, Floris, Cellino, Delogu e Gigi Riva

In Sardegna (e non solo) la decisione del comitato esecutivo Uefa sull'assegnazione dell'organizzazione degli Europei 2016 ha suscitato un coro unanime di delusione. Dal sindaco Emilio Floris al presidente della Regione Ugo Cappellacci, dal Cagliari calcio all'ex primo cittadino Mariano Delogu, passando per la bandiera rossoblù Gigi Riva, attuale team manager della nazionale.

 CAPPELLACCI «Ho appreso con rammarico della decisione dell'Uefa - dichiara il governatore - avere gli Europei in Italia e in Sardegna sarebbe stata una bella vetrina verso il mercato globale del turismo». Ricadute economiche esterne a parte, a Cagliari resta sul tappeto il problema dello stadio: «Leggo che le posizioni di Comune e società si sono allontanate - conclude Cappellacci - a questo punto mi farò carico io di convocare le parti e capire qual è la situazione. La Regione si proporrà come interlocutore neutro, nell'esclusivo interesse della città e del movimento sportivo isolano».

 FLORIS In Comune la delusione è attenuata solo da una consapevolezza che da qualche settimana era stata maturata dal primo cittadino: «Nel corso del mio recente viaggio in Francia, in occasione di un incontro all'Unesco, avevo capito che gli Europei li avrebbero organizzati loro. C'era una consapevolezza diffusa, quasi che tutto fosse già scritto». Anche Emilio Floris rimpiange la mancata vetrina turistica: «Essere protagonisti di quest'avventura ci avrebbe dato una grande visibilità - ammette - ma non si tratta di decisioni che noi potevamo influenzare. Abbiamo fatto il possibile, come ci è stato riconosciuto dall'apposita commissione della Figc». Ora resta il problema-stadio: «In tempi non sospetti avevo detto che il problema della sua riqualificazione era indipendente dall'assegnazione degli Europei», conclude, «e questa rimane la mia posizione».

 CELLINO Il presidente della società rossoblù non vuole commentare in prima persona la decisione dell'Uefa, ma fa filtrare la sua posizione attraverso qualche stretto collaboratore: «Sapevo che sarebbe finita così, nonostante il buon lavoro della Figc. Ma credo che alcune situazioni, come quella dello stadio di Cagliari, non abbiano aiutato il dossier dell'Italia a essere sufficientemente credibile».

 DELOGU L'ex sindaco di Cagliari Mariano Delogu è consigliere federale ed è stato a lungo componente dell'Alta Corte di giustizia dell'Uefa: «Credo che ci fossero sin dall'inizio poche speranze - rivela - era improbabile che l'attuale presidente della federazione europea scontentasse il suo paese di provenienza. Un po' l'avevo già capito in occasione del convegno di Tel Aviv, nel corso del quale Platini era stato molto esplicito nel suo sostegno alla Francia». Delogu non è più sindaco da nove anni eppure il problema dello stadio è ancora lì, irrisolto: «Ci vorrebbe un po' più di buon senso da tutte le parti - conclude - credo che trovare un'intesa sia doveroso».
RIVA Chi la delusione, ieri, l'ha vissuta dall'interno della federazione è Gigi Riva, team manager della squadra azzurra, in questi giorni impegnata a preparare il mondiale in Sud Africa: «Ero a Cardiff nel 2007, quando eravamo super-favoriti per ottenere l'organizzazione di Euro 2012 - ricorda - in quell'occasione fummo incredibilmente sopravanzati da Polonia e Ucraina. Quest'anno devo dire che c'erano poche possibilità». Un'altra considerazione è legata alle possibili spiegazioni del fallimento: «Il nostro Paese sta attraversando un difficile momento economico - rileva - forse non sarebbe nemmeno stato troppo giusto investire ingenti fondi per rifare gli impianti sportivi».
ANTHONY MURONI

29/05/2010