Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

“Leggendo Metropolitano” nel segno della lealtà

Fonte: L'Unione Sarda
28 maggio 2010


«Credo che ci sia bisogno di dirci quanto la parola detta, scritta, debba essere onesta, precisa, pronunciata con responsabilità». È con questa esigenza di pulizia e consapevolezza che si apre la nuova edizione di “Leggendo Metropolitano”, festival letterario nato nel 2007 e organizzato dall'associazione Prohairesis in programma dal 3 al 6 giugno nel quartiere di Castello tra Bastione, Ghetto degli Ebrei, Caffè Libarium e Caffè Caras.
“LeparoleLeali” è il titolo di questa seconda edizione e vuole essere - secondo le parole del direttore artistico Saverio Gaeta - «una occasione libera di confronto e discussione su un tema che fa credere in una società migliore, nella convinzione che pensare diversamente sia una resa a tutto ciò che è disonestà intellettuale». “Leggendo Metropolitano” si svilupperà in quattro giorni di incontri, confronti e dibattiti con un parterre di ospiti molto variegato - che mette insieme, per dire, insigni costituzionalisti (per discutere di Costituzione e del patto di lealtà su cui deve fondarsi una comunità) e atleti del mondo del rugby e del calcio, ovviamente per affrontare il tema della lealtà nello sport. E poi scrittori, editori, intellettuali, giornalisti. La rassegna è divisa in sei sezioni: L'onestà dei libri, Le parole alate, L'onestà delle parole, La memoria delle parole, Le parole le(g)ali, La lealtà delle parole.
Si inizia il 3 giugno: l'attore Giovanni Carroni leggerà il giuramento di fedeltà di Amleto al padre, a seguire l'incontro col giornalista Corrado Augias nell'incontro “Conoscere le parole” (alle 19 al Bastione) e infine il dibattito tra Carlo D'Amicis e il cofondatore della casa editrice Minimum Fax, Marco Cassini, “Fare libri: prodotti e poesia”. Nel giorno dell'inaugurazione è in programma anche lo spettacolo teatrale “Raccontare Chopin”, di e con Corrado Augias (voce narrante) e Giuseppe Modugno (pianoforte e voce), per la regia di Felice Cappa. Alle 21,30 al Massimo omaggio al maestro del romanticismo musicale nel secondo centenario dalla nascita.
Il 4 giugno apre la giornata “La letteratura come modo di essere mondo”, al Ghetto degli ebrei; alle 17,30 confronto tra Carlo D'Amicis (scrittore e redattore di Fahreneit) e Michele Mari (docente di Letteratura italiana all'università di Milano) per la conduzione di Gianluca Favetto. A seguire “Scrivere, testimoniare, assolvere e condannare”, Pino Roveredo (giornalista e scrittore) incontra lo scrittore ed ex magistrato Salvatore Mannuzzu, con il coordinamento di Vito Biolchini. Poi al Bastione “Gioia perpetua e tempo immateriale”, con lo scrittore Giorgio Vasta e il critico letterario Emanuele Trevi, conduce Davide Ruffinengo. Alle 22 al Bastione lo scrittore e giornalista Francesco Abate e il critico musicale John Vignola incontrano Dan Fante, scrittore figlio di John Fante, nell'appuntamento “ItaliaAmerica andata e ritorno”. Chiude la giornata il reading di Antonella Bukovaz “Dieci riflessioni sul microspazio”, alle 23,30 al Caras.
Sabato 5 si inizia con “Le origini”, dialogo tra l'avvocato penalista Umberto Ambrosoli e il costituzionalista Michele Ainis (alle 18 al Ghetto, conduce Saverio Simonelli). Al Bastione alle 19,30 si parla di etica sportiva col giornalista Oliviero Beha, il rugbista Marco Bollesan e l'ex calciatore Paolo Sollier (coordina Carlo Alberto Melis). “Il ricordo e l'oblio” è il titolo dell'appuntamento delle 22 al Bastione, con Mimmo Candito (giornalista), Marco Bechis (regista) e Luca Morena (filosofo). Chiude la giornata il concerto di Alessio Lega, Rocco Marchi e Francesca Baccolini “I voli interrotti. Le parole alate di Fabrizio de André, Piero Ciampi e Vladimir Vysotskij”.
L'ultima giornata si apre con “L'esatta sequenza delle parole”, l'incontro tra gli scrittori Fabio Geda e Michele Vaccari (alle 18 al Bastione), si prosegue con “Paesaggi: scritture da architettare”,incontro fra l'architetto e scrittore Gianni Biondillo e il filosofo Alessandro Aresu. Chiude il festival il filosofo Maurizio Ferraris con “La fedeltà della parola data”.
ANDREA TRAMONTE

28/05/2010