Il progetto. Il dibattito sull'affare di Cellino su Elmas. E una certezza: «La Giunta Floris se l'è cercata»
Nel mirino di politici e imprenditori l'accordo mai raggiunto per ristrutturare il Sant' Elia.
Roberto Murgia roberto.murgia@epolis.sm
L'idea di andare a Elmas per vedere il Cagliari giocare non piace a nessuno. Eppure non esiste membro dell'establishment cagliaritano che non pensi che il Comune un po' se la sia cercata. Colpa di una gara ancora da bandire e che, aveva promesso Emilio Floris nei giorni scorsi, «ci sarà, anzi stiamo accelerando l'iter». L'oggetto: la ristrutturazione del Sant'Elia. Quasi in contemporanea il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, confermava l'ipotesi ventilata dal Corriere dello Sport di essere già in trattative con il Comune di Elmas per l'acquisizione di 31 ettari di terreno nella zona Tanca Spada, a ridosso dell'aeroporto. 15 ettari andrebbero alla Sogaer e gli altri 16 per la costruzione di un'arena da 25mila posti. «Il proprietario del Cagliari calcio è lui, faccia quello che crede - aveva replicato Floris - noi andremo avanti con il bando». Quello che il patron rossoblù ha aspettato inutilmente. «Purtroppo - ha dettoieri il capogruppo del Pdl in Comune, Ugo Storelli - ci sono stati troppi intoppi burocratici che hanno impedito di bandire una gara che potesse mettere d'accordo le due controparti. Mi auguro che la Giunta sia ancora in tempo per pubblicare un bando come si deve». E che vada bene anche alla società di viale La Playa. «Il Comune non è stato ingrado di dare una risposta», ha detto il capogruppo dell'opposizione Ninni Depau. Per il presidente dell'Ance, Maurizio De Pascale «è chiaro che se per mesi annunci una gara che poi non bandisci mai, rischi di scombinare i programmi di un imprenditore che inevitabilmente sono coerenti con i tempi. Ad ogni modo - aggiunge - le idee nuove vanno rispettate e sostenute. Non si può pensare a uno stadio come 50 anni fa. Né di utilizzare un'arena solo per le partite di calcio». «Diciannove in un anno - lo incalza il presidente della Camera di Commercio, Gian Carlo Deidda - per questo, in tempi di crisi economica, mi chiedo quale progetto economico si nasconda dietro la realizzazione di uno stadio di questo tipo». I sedici ettari dedicati all'arena di Elmas dovrebbero ospitare anche alberghi e spazi commerciali. Bandi e burocrazia a parte, tra chi mai rinuncerebbe a vedere il Cagliari a Cagliari, lo stesso Ugo Storelli, e il presidente del Cacip, Emanuele Sanna, che si dice «molto affezionato al Sant'Elia».
I dati
Ventuno ettari vicini all'aeroporto
Ex proprietà dell'Etfas
Il progetto del Cagliari calcio si inserisce su un lungo tira e molla sulle aree accanto all'aeroporto. Ex proprietà dell'Etfas, poi cedute dalla Regione alla società Santa Caterina.
Gli oppositori: arena troppo vicina allo scalo
La chiesa da tutelare
Tra gli oppositori, chi non vede di buon occhio la vicinanza dello stadio col cono di atterraggio e chi difende la chiesa di Santa Caterina. «La tuteleremo da qualsiasi insediamento», dice il capogruppo dell'opposizione.