Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Così gli elettori scelgono il sindaco e il presidente che considerano migliore

Fonte: La Nuova Sardegna
28 maggio 2010



Nelle comunali prevale sempre la figura del leader che nelle provinciali è decisiva soltanto nel turno di ballottaggio

FILIPPO PERETTI

CAGLIARI. Nelle elezioni comunali è sempre prevalente il peso specifico dei candidati sindaci rispetto ai partiti che li sostengono, nelle elezioni provinciali l’immagine degli aspiranti presidenti diventa decisiva nell’eventuale ballottaggio, mentre nel primo turno conta di più la forza delle coalizioni. La differenza tra i due sistemi, entrambi fondati sull’elezione diretta del leader, è sperimentata ormai da tre lustri ed è il punto che condiziona la ricerca del consenso in vista del 30-31 maggio.
Partiamo dai Comuni. Nei maggiori (più di 15 mila abitanti) c’è il voto “disgiunto”: si può votare per un sindaco e per un partito (e per un candidato della lista) di un altro schieramento. Diventa sindaco al primo turno chi ottiene la maggioranza assoluta. Se nessuno ci riesce si va al ballottaggio. Nei Comuni minori vince subito il candidato sindaco più votato, anche se con meno del 50 per cento. Non c’è la possibilità di voto disgiunto. In entrambi i casi la figura del candidato sindaco è fondamentale: una scelta sbagliata penalizza anche una coalizione forte, una scelta azzeccata può consentre al nome giusto di trascinare i partiti più deboli alla vittoria.
Per le Province il sistema è diverso. Il territorio è diviso in collegi uninominali, dove ciascun partito ha un candidato. Non c’è il voto disgiunto. E’ eletto presidente chi, tra voti diretti o ai partiti collegati, supera il 50 per cento. L’eventuale ballottaggio è sempre tra i primi due. Il voto è politicamente diverso tra primo e secondo turno. Non essendoci il voto disgiunto, tutto il consenso della coalizione va al presidente. Per cui al primo turno vince sempre (o quasi sempre) la coalizione più forte. Al ballottaggio prevale invece il peso dei due candidati.
Infatti alle elezioni provinciali si realizzano i più clamorosi ribaltoni: un buon candidato presidente che parte dal 30 per cento può battere un rivale con caratteristiche più modeste ma che, grazie alla forza dei suoi partiti, al primo turno aveva sfiorato il 50 per cento. Appena il 10-12 per cento dell’elettorato vota solo per il presidente al primo turno. Mentre al ballottaggio si vota esclusivamente sui due leader: e molti elettori, potendo votare senza i condizionamenti dei partiti o dei candidati locali, scelgono il più autorevole. Sono in molti a pensare che il sistema elettorale delle Provinciali sia il più moderno: mette insieme il leader e la coalizione garantendo comunque la governabilità.