Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ingiunzione di pagamento per 1 cent

Fonte: L'Unione Sarda
28 maggio 2010

Un impiegato di via della Pineta si è visto recapitare la raccomandata con ricevuta di ritorno per una somma irrisoria

Bolletta già saldata nel 2000. E Abbanoa chiede scusa

 Un impiegato di via della Pineta si è visto recapitare una raccomandata nella quale Abbanoa gli chiede di versare un centesimo.

 L'hanno cercato dopo dieci anni per un centesimo che nemmeno doveva. È forse una delle più singolari “bollette pazze” di Abbanoa quella ricevuta da Efisio Olla, dipendente Asl e residente in via della Pineta. Scritto nero su bianco, il gestore unico del servizio idrico gli ha contestato il mancato pagamento di 0,01 euro. Oggetto: “fatture insolute”. E per riscuotere una simile cifra dagli uffici di viale Diaz hanno utilizzato una ben più costosa raccomandata con ricevuta di ritorno.
LA CONTESTAZIONE Per il consumo di acqua relativo al primo semestre del 2000 la Bipiesse, che a quel tempo era la concessionaria del servizio di riscossione idrico per conto del Comune, aveva chiesto 585mila lire al residente di via della Pineta. La moneta unica non era ancora entrata in vigore, ma nel bollettino era riportata ugualmente la cifra in euro: 302,12. Tutto regolarmente saldato, ma non per Abbanoa che nel frattempo è subentrata alla Bipiesse nella gestione del servizio acquedotto. «Le notifichiamo», si legge nella raccomandata-beffa ricevuta nei giorni scorsi, «che dall'esame dell'estratto conto relativo al suo contratto risultano insoluti gli importi riportati nella tabella sottostante». E giù, infatti, i numeri con la cifra pagata di 302,12 euro, quella contestata di 302,13 e la differenza di un centesimo da saldare entro trenta giorni.
LA RABBIA Quando il postino gli ha consegnato la lettera, l'uomo non ha creduto ai suoi occhi. Ha spulciato tra le ricevute, fortunatamente conservate, e dall'incredulità è passato alla rabbia. «Vorrei proprio conoscere il responsabile di questa contestazione», sbotta Efisio Olla: «Lavoro anch'io in un ente pubblico ma, se mi capitasse una richiesta così ridicola di un centesimo, mi porrei quantomeno il problema di effettuare un'ulteriore verifica. Non solo. Abbanoa ha speso più soldi nell'inviarmi la raccomandata rispetto a quanto mi contesta, ma anch'io dovrei spendere molto di più se dovessi fare il bonifico: una vera assurdità».
LE CONSEGUENZE Il presunto “moroso del centesimo” non intende saldare il conto contestato. Anzi, è pronto a dare battaglia. «Innanzitutto mi rivolgerò alle associazioni dei consumatori», prosegue Olla, «perché questa vicenda non può finire qui. Non intendo assolutamente perdere tempo mettendomi in fila agli sportelli di Abbanoa per dimostrare quello che sarebbe stato più che evidente facendo i dovuti controlli. D'altronde anche tre anni fa mi avevano contestato il mancato pagamento dell'intera cifra e avevo dimostrato l'avvenuto pagamento».
LA REPLICA Sulla bolletta da un centesimo non intende fare sconti nemmeno il presidente di Abbanoa, Pietro Cadau, che riconosce «l'assurdità dell'errore», come riportato in una nota dell'ufficio stampa dell'ente, e chiede scusa per l'eventuale disagio provocato. «Probabilmente ha origine negli automatismi di trasferimento dati», spiega Cadau: «La società provvederà, comunque, a verificare eventuali responsabilità dei propri uffici e, se saranno accertate negligenze, prenderà idonei provvedimenti».
GIOVANNI MANCA DI NISSA

28/05/2010