Giuseppe Farris, perché ha deciso di candidarsi?
«Mi hanno candidato il Pdl e l'intera coalizione, credo per l'importante esperienza di assessore per nove anni al Comune di Cagliari. Esperienza che ha avuto riconoscimenti nazionali, ultimo quello del ministro Brunetta per il piano di miglioramento dell'organizzazione del Comune».
Ha fatto più notizia la spaccatura nel Pdl rispetto al messaggio della coalizione unita. Perché?
«Non c'è nessuna spaccatura, il centrodestra è compatto intorno alla mia figura, così come ha detto anche il presidente Silvio Berlusconi».
Quanto pesa la benedizione di tutto il centrodestra, o quasi?
«È stata di grande stimolo fin dall'inizio della campagna, tutti insieme abbiamo elaborato il programma e vinceremo anche per questa coesione che stiamo dimostrando».
È vero che se non l'avessero candidata oggi, si sarebbe presentato alle comunali da solo?
«Quello che è vero è che sono stato candidato alle provinciali, il resto non lo commento».
Perché gli elettori dovrebbero cambiare amministrazione?
«Perché non ricordano neanche una cosa fatta dalla maggioranza guidata da Graziano Milia».
Quali sono stati i passi falsi della legislatura guidata da Milia?
«L'assoluta incapacità di spendere le risorse, l'avanzo milionario che fa registrare il bilancio, l'aver dovuto restituire quasi 3 milioni di fondi non spesi alla Regione».
In pillole, quali sono i punti del suo programma politico?
«Primo: governeremo con i sindaci di tutta la provincia. Secondo: creeremo condizioni di maggior favore per le imprese che hanno la sede legale in provincia. Terzo: l'avvio di una vertenza per la realizzazione di una grande strada nuova, idealmente da Cagliari a Isili. Quarto: l'edilizia scolastica. Quinto: il sostegno alla famiglia e le politiche sociali».
Se si arriverà al ballottaggio, cosa faranno gli elettori di Massidda?
«Penso che siano le condizioni per una vittoria al primo puntio. Altrimenti, non ci saranno apparentamenti con nessuno».
L'impressione è che dentro il centrodestra i toni abbiano superato il livello di guardia. È d'accordo?
«Io so solo che la mia coalizione non sta coltivando polemiche, ma si concentra solo sui programmi».
Nel suo giro per città e paesi, cosa ha colpito la sua coscienza di amministratore?
«Lo straordinario entusiasmo con cui siamo stati ricevuti, il grande calore intorno alla nostra coalizione, vista come la speranza per un futuro migliore».
Stupito del mancato apporto fisico dei leader del centrodestra?
«Ci sono evidenti e note difficoltà che trattengono Berlusconi a Roma, sento comunque un grande affetto da parte sua e lo ringrazio». ( e. p. )
27/05/2010