Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un lavoro per 150 indigenti «Così ritornano alla vita»

Fonte: L'Unione Sarda
26 maggio 2010

Il Comune farà contratti part-time da giugno a dicembre


Un progetto finanziato dalla Regione e gestito dal Comune aiuterà 150 cagliaritani a inserirsi nel lavoro.
«Il semplice sostegno finanziario non basta a dare un senso alla vita delle persone in condizione di indigenza. È con il lavoro che si dà dignità alla loro esistenza». Con questa convinzione Anselmo Piras, assessore alle politiche sociali, ha presentato ieri il progetto del Comune di Cagliari, davanti a un folto pubblico che riempiva la sala riunioni del Centro di Solidarietà di viale Fra Ignazio.
DESTINATARI Tra i tanti presenti c'erano anche loro, i primi 150 cagliaritani scelti dall'amministrazione cittadina per prendere parte all'iniziativa che darà loro la possibilità di lavorare. «Un modo più sensato di assegnare i fondi messi a disposizione del Comune dalla Regione con il bando di sostegno nei confronti delle povertà estreme», ha sottolineato Piras, aggiungendo: «con questo programma infatti l'assessorato non si limiterà a distribuire degli assegni mensili alle famiglie più bisognose, ma darà ai loro membri nuove motivazioni fornendo un'occupazione che consentirà un giusto guadagno». Sarà un vero e proprio contratto part-time, con tanto di assicurazione sugli infortuni, che partirà a giugno e si protrarrà fino al mese di dicembre, anche se, ha chiosato Ada Lai, capo area dei Servizi al Cittadino del Comune, a microfoni spenti, «speriamo di avere i fondi per rinnovarlo o quantomeno per prolungarlo almeno fino a gennaio».
MILLE DOMANDE In un periodo in cui i tassi di disoccupazione sono alle stelle e un po' tutti faticano a trovare un lavoro, il piano della municipalità di Cagliari non poteva che riscuotere un grande successo. Sono più di 1000 infatti le domande pervenute per partecipare al bando. Tra queste, ha precisato Piras snocciolando i dati «è stata compiuta una prima scrematura che ha selezionato 750 persone». I criteri scelti, ha aggiunto Ada Lai, «sono stati un reddito basso, nella maggioranza dei casi quasi nullo, l'appartenenza a famiglie numerose oppure condizioni di disabilità di vario tipo». Purtroppo, ha continuato la dirigente, «tra questi 750, sarà possibile inserirne nell'immediato solo 150, ma successivamente contiamo di attivare altri 100 servizi civili».
VOLONTARIATO In questa iniziativa, va ricordato, un ruolo decisivo è giocato anche dalle numerose Onlus e cooperative sociali che si sono rese disponibili ad offrire delle occupazioni. «Sono svariate le mansioni di cui si dovranno occupare i nuovi lavoratori», ha evidenziato Andrea Campurra, presidente della cooperativa sociale Caller. «La nostra associazione si preoccuperà d'inserirli nei servizi di pulizia urbana, in quelli di assistenza agli anziani o di accoglienza nelle strutture pubbliche o turistiche». Tutte le attività previste saranno mirate infatti «non soltanto a stimolare le capacità dei singoli, aiutandoli a mettere in pratica i propri talenti, ma anche a contribuire al miglioramento della città, per una Cagliari oggi più che mai bellissima», ha concluso Ada Lai.
GIULIA MAMELI

26/05/2010