I gazebo del Comune sbarrati da venti giorni: i contratti delle guide sono scaduti. In arrivo una «soluzione tampone»
Passeggeri in aumento ma gli infopoint sono chiusi
Presto arriveranno le audioguide della città da scaricare sul telefonino e un'applicazione per iPhone.
Otto a maggio, sei a giugno, altre otto a luglio e nove ad agosto. Da oggi alla fine dell'anno arriveranno 75 navi da crociera, che salvo imprevisti consentiranno alla città di stabilire il record di turisti sbarcati da Independence of the seas e socie: nel 2010 i croceristi saranno 150 mila, 38 mila in più rispetto al 2009, con un aumento secco del 34 per cento. Tutto bene? Insomma: l'altra faccia della medaglia dice che nessuno dei vacanzieri sbarcherà sul molo Ichnusa e quindi per un'altra stagione il terminal inaugurato nel 2008 e costato 5 milioni di euro rimarrà desolatamente vuoto. E che fino a luglio i 5 info-point allestiti dal Comune di Cagliari apriranno solo grazie a quella che viene definita una «soluzione tampone», perché i contratti degli impiegati sono scaduti a fine aprile. Dall'inizio di maggio i gazebo del molo Rinascita e di piazza Costituzione, piazza Indipendenza, piazza Matteotti e Marina piccola sono chiusi: la procedura di selezione degli addetti è ancora in corso, se ne riparlerà almeno tra un mese.
APERTURA PROVVISORIA Nel frattempo il compito di dare informazioni ai turisti sarà affidato (provvisoriamente) a una società individuata dall'assessorato al Turismo. Le quattordici guide “titolari” invece verranno scelte dal Centro servizi per il lavoro - il vecchio ufficio di collocamento -, che pescherà dalle liste dei lavoratori iscritti ai “Cantieri comunali”. I fortunati dovranno comunque sostenere un esame di idoneità, come spiega l'assessore alle Attività produttive Paolo Carta: «Dovranno dimostrare la conoscenza di due lingue straniere. Il livello dell'inglese dovrà essere alto, per la seconda lingua serve almeno un giudizio medio». Il perché si arrivi nel cuore della stagione turistica con gli info-point senza personale è legato a due delibere, una della Giunta e una del Consiglio comunale. «La prima, che definiva il progetto, è stata varata a dicembre», dice Carta. Poi il documento è rimbalzato per quasi quattro mesi tra la commissione competente e l'aula di via Roma, dove è stato approvato il 31 marzo. A rallentare la procedura, probabilmente, il fatto che la sorte dei “Cantieri comunali” (la stessa lista da cui venivano selezionati i guardiani degli ascensori e i custodi dei beni del Municipio) fosse legata alla soluzione del nodo-precari, quelli che per quasi sei mesi hanno dormito nella tenda sotto Palazzo Bacaredda per chiedere la stabilizzazione.
LE NOVITÀ Nonostante l'assistenza-base sia ancora in queste condizioni, si lavora comunque a un progetto di modernizzazione dell'accoglienza. Gianni Giagoni, assessore al Turismo, parla di «tecnologie elevate e competitive», per invogliare più croceristi a visitare la città. «Per ora solo il 25 per cento scende dalla nave e non partecipa a visite guidate acquistate con pacchetti turistici». Per Sant'Efisio è stata inaugurata la rete internet wi-fi, ora una società specializzata (la Addv comunicazione) si occuperà di programmare le audioguide della città. «Si potranno scaricare sul telefonino. E presto arriverà anche un'applicazione per l'iPhone», precisa Giagoni, che aggiunge: «Il 60 per cento dei vacanzieri aderisce ai tour organizzati, ma noi dobbiamo lavorare soprattutto per attrarre il 15 per cento che sceglie di rimanere in nave». Dove trova piscine, cinema, palestre e negozi. Aperti a tutte le ore ovviamente: domenica scorsa invece, quando in porto hanno attraccato due navi - in tutto 6.500 passeggeri - le uniche attività aperte erano quelle dei negozianti di via Roma e di poche mosche bianche nel Largo Carlo Felice. Peccato, perché le statistiche basate sui questionari distribuiti dall'Autorità portuale dicono che il 69,7 dei croceristi acquista qualcosa e la spesa media è di 45 euro. Ma i dati evidenziano un altro aspetto: il 65 per cento degli intervistati non è soddisfatto dagli orari d'apertura dei negozi. E non è certo una novità.
MICHELE RUFFI
26/05/2010
Aprire per loro? «È uno spreco, comprano solo souvenir»
Per andare subito al sodo, cioè ai benefici economici che possono portare i croceristi, basta fare un calcolo: dei 150 mila turisti attesi nel 2010 solo il 25 per cento, dunque 37.500 persone, visiterà la città libero da pacchetti turistici e itinerari prestabiliti. E se è vero (lo dice l'Autorità portuale) che il 69,7 per cento acquista qualcosa e la spesa media è di 45 euro, possiamo parlare di un giro d'affari (ipotetico) di circa un milione di euro. Roberto Bolognese, presidente provinciale della Confesercenti e del consorzio Centro storico, non è però d'accordo sulle potenzialità delle crociere: «La maggior parte dei passeggeri compra solo souvenir. Domenica scorsa c'erano due navi in città e i negozi di via Roma erano aperti: gli acquirenti erano solo sardi. Chi entra nei bar chiede di poter riempire le bottigliette con acqua di rubinetto. So che è impopolare dirlo, ma sacrificare una domenica, se poi non si lavora, è uno spreco». Un'idea per attirare i turisti? «Distribuire depliant e materiale pubblicitario sulle navi. Ma purtroppo non ci è permesso, non sono canali alla nostra portata. Diciamo che per ora i benefici in arrivo da questo settore sono decisamente sotto le aspettative».
Eppure la Rinascente, che apre anche di domenica, quando arrivano in città le navi da crociera aumenta il proprio fatturato giornaliero di qualche migliaio di euro. ( m.r. )
26/05/2010
Terminal
Gli scavi davanti al Molo Ichnusa
Fondale a 10 metri, ma forse non basterà
Per il terminal crociere, tolto dal cellophane nell'aprile del 2008, l'Autorità portuale spese 5 milioni di euro. Una grande struttura per accogliere i turisti stranieri, appena scesi da navi gigantesche. Palazzi galleggianti di 300 metri e più, con un pescaggio di 8 o addirittura 9 metri. Il fondale di fronte al molo Ichnusa, dove la struttura è stata progettata e realizzata, è di 7 metri e 50. Troppo pochi. Quindi, qualche mese dopo l'inaugurazione del terminal, l'Autorità portuale diede il via alle procedure per il dragaggio fino a 10 metri, «quota che consente con tranquillità l'attracco di navi con pescaggio fino a 8.50 metri», come viene specificato nella relazione illustrativa del progetto. Ma le navi della Royal Caribbean, la Independence, Adventure e Navigator of the seas (cioè le più importanti per il settore crocieristico cagliaritano) hanno un pescaggio di 8.80 metri. Cioè trenta centimetri in più. E il limite dei dieci metri potrebbe essere un ostacolo tra qualche anno, visto che il futuro è orientato verso navi sempre più grandi.
Uno scavo di questo tipo rischierebbe di scoprire le fondazioni del molo, a 9 metri di profondità. Un'operazione che avrebbe portato costi aggiuntivi e difficoltà di progettazione. «Lo scavo verrà portato a termine in modo da non compromettere la stabilità della banchina», assicura il presidente dell'Authority Paolo Fadda. Il dragaggio verrà fatto a una distanza di 3 metri dal molo: uno spazio che permetterebbe comunque l'attracco delle navi, protette da parabordi. Il lavori però non sono mai iniziati: prima è intervenuta la Sovrintendenza archeologica, che ha portato a termine le indagini sul fondale, dove sono stati ritrovati diversi reperti. Poi il progetto si è arenato sulla valutazione d'impatto ambientale, su cui si devono pronunciare la Provincia e l'agenzia regionale Arpas. «Abbiamo chiesto l'autorizzazione da un anno e mezzo. E non abbiamo ancora ricevuto risposta», dice Fadda. Ignazio Tolu, assessore provinciale all'Ambiente, spiega: «C'è voluto molto tempo perché abbiamo dovuto analizzare i fanghi che andranno rimossi dal fondale». Terriccio (120 mila metri cubi) che andrà a riempire una nuova colmata nel Porto canale di Macchiareddu. ( m.r. )
26/05/2010