La polemica. Mulas chiede i voti per le elezioni dell'ordine: il Comune mi lascia tempo
Il Pd: gestione disastro sa del Patrimonio e lui la snobba. La replica: mai detto quella frase
Enrica La Nasa enrica.lanasa@epolis.sm
L'assessore del Patrimonio del Comune di Cagliari nel mirino del Pd. I consiglieri Ninni Depau, Andrea Scano, Claudio Cugusi hanno presentato un'interrogazione al sindaco e allo stesso assessore per una frase che Patrizio Mulas avrebbe detto nel chiedere il voto come consigliere dell'Ordine nazionale dei giornalisti: ossia “di poter svolgere entrambi gli incarichi in quanto quello di amministratore pubblico non è eccessivamente gravoso”. I consiglieri del Pd chiedono “se non ritengano offensiva tale dichiarazione in considerazione della disastrosa gestione del patrimonio comunale e della drammatica emergenza sociale legata all'assenza di case a Cagliari e quali iniziative intendano assumere per rendere più gravoso l'incarico di assessore al Patrimonio, affrontando finalmente l'emergenza della casa e della corretta gestione del patrimonio stesso. Cagliari è uno dei comuni italiani con il patrimonio immobiliare pro capite fra i più consistenti ma anche fra i peggio gestiti. La gestione del patrimonio - hanno proseguito - ha provocato più volte scandalo per il numero elevatissimo di stabili dati in concessione gratuita, affittati a prezzi politici o ceduti a valore di rendita catastale in base a una delibera della giunta comunale del 2006. Nonostante ciò Cagliari paga una cifra abnorme per fitti passivi (nel Bilancio 2010 previsti 1.713.000 euro) e le sue entrate extra tributarie sono bassissime”.
DAL CANTO SUO l'assessore Mulas respinge le accuse al mittente: «Sono una persona abituata a lavorare senza sosta. Nella mia vita ho ricoperto molti più incarichi contemporaneamente, riuscendo credo a fare bene. Saranno i cittadini a giudicare a fine legislatura. Quella frase che mi attribuiscono non l'ho detta. Ho detto, invece, a chi contestava il fatto di non poter assolvere sia all'impegno di consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti sia a quello di assessore comunale, che il mio ruolo nell'esecutivo non mi impediva di fare l'uno e l'altro». E poi ha aggiunto: «Tra l'altro all'assemblea dell'Ordine non era presente nessuno dei tre firmatari dell'interrogazione, quindi si tratta di frasi riferite ed estrapolate dal loro contesto».