LUNEDÌ, 24 MAGGIO 2010
Pagina 19 - Cronaca
Il rilancio di Molentargius e l’abbandono di Poetto e Santa Gilla
Itinerari in battello, in bici e in carrozza per riscoprire l’area umida delle Saline ma molte altre zone sembrano dimenticate
CAGLIARI. Loro l’hanno battezzata «Primavera al parco». E ieri mattina l’associazione «Per il parco di Molentargius» ha mostrato come sia possibile fare turismo in un’area umida come quella dello stagno e delle saline. «Un esempio che è possibile intervenire - spiega Vincenzo Tiana, responsabile dell’associazione e di Legambiente - noi abbiamo promosso escursioni in battello per i canali, altre in carrozza, in bici e a piedi. In più, in accordo col Ctm (la società pubblica di trasporto urbano), abbiamo avuto due bus, ogni mezzora, sia da Cagliari che da Quartu».
Santa Gilla. L’estate è alle porte, ma la Cagliari dell’ambiente è ancora nascosta, salvo esempi come quello accennato. «Noi - prosegue Tiana - abbiamo sperimentato l’integrazione di diversi mezzi all’interno di Molentagius, ma questi potrebbero essere utilizzati anche in diverse altre parti di Cagliari. Pensiamo alla ricchezza ambientale dello stagno di Santa Gilla o al sistema dei colli cittadino, tra cui manca qualsiasi collegamento».
Poetto. Ieri la città primaverile era assolata ma con pochi visitatori. Solo qualche turista si muoveva per le vie di Castello. Altri erano al Poetto. Altro tasto dolente, quest’ultimo, sottolinea Luca Pinna (responsabile regionale del Wwf): «In quest’area assistiamo a un continuo improvvisare, senza la minima pogrammazione. Ne è un esempio il pasticcio combinato coi baretti: si richia di avere un’estate coi cantieri. Mentre si sarebbe dovuto intervenire prima con regole certe da parte dell’amministazione. Tutti gli enti coinvolti e interessati al Poetto dovrebbero riunirsi attorno a un tavolo per decidere che cosa fare».
Saline. Il Poetto, «va ricordato - continua Pinna - fa parte di un sistema ecologico più ampio, che comprende anche Molentagius e le saline. Quello che non si capisce è che occorre pensare l’area in modo unitario. In questa prospettiva la ripresa della produzione dell’industria del sale è fondamentale sia per la salute di Molentargius, che per la permanenza dell’avifauna pregiata che vive nello stagno ma che, progressivamente, rinuncia a nidificarvi per mancanza di argini».
La questione centrale, sottolinea Stefano Deliperi (responsabile del Gruppo di intervento giuridico), «è che tutto viene lasciato allo stato brado, senza una politica di medio e lungo periodo».