Tribunale. Ieri un convegno organizzato dagli avvocati dell'associazione Articolo due
Impianti nascosti: ecco come presentare (e vincere) il ricorso
In città i dispositivi fissi potranno entrare in funzione solo su un tratto dell'Asse Mediano e in quasi tutta la statale 554.
Se l'autovelox o il telelaser spuntano a sorpresa dietro la curva e non vengono segnalati, l'automobilista può presentare un ricorso al Giudice di pace o al Prefetto che avrà ottime possibilità di essere accolto. Inutile, o quasi, risulta invece puntare su strategie difensive più fantasiose come quelle sulla taratura o, in alternativa, sul fatto se l'apparecchiatura fosse montata su un piedistallo o tenuta in mano dall'agente. In ogni caso, lo spirito del Codice della strada è chiaro: autovelox, photored e tutor non possono essere utilizzati per sfornare multe a ripetizione, ma sono in primo luogo strumenti di prevenzione contro gli incidenti stradali.
IL CONVEGNO Degli strumenti elettronici per sanzionare gli eccessi di velocità hanno discusso ieri mattina gli avvocati dell'associazione “Articolo 2” in un convegno che si è tenuto ieri mattina al Palazzo di giustizia. Esperti e giuristi hanno illustrato le ultime sentenze in materia di ricorsi, chiarendo anche dove è possibile contestare la sanzione e dove, invece, sia necessario rassegnarsi a pagare la multa. «I dispositivi fissi non possono essere posizionati ovunque», dice Marcello Oggianu, dirigente del settore contenziosi stradali della Prefettura, «ma nelle strade che sono state recentemente segnalate del decreto del Prefetto pubblicato a fine aprile». In città, ad esempio, i dispositivi fissi potranno entrare in funzione sull'Asse Mediano (dalla rotonda di via Cadello e via Santa Maria Chiara fino all'intersezione con via Ferrara, in entrambe le direzioni) oppure in quasi tutta la statale 554, mentre per il momento in tutte le altre strade si possono utilizzare i normali autovelox e telelaser che prevedono la contestazione immediata.
PREVENZIONE E se gli autovelox come quelli di Las Plassas e Monastir, vero e proprio incubo degli automobilisti, stanno facendo discutere da tempo per le tante multe che sfornano, gli esperti dell'associazione Articolo 2 non hanno dubbi: «Le apparecchiature elettroniche sono utili - dicono - nel rispetto rigoroso della forma, purché rispettino il carattere di prevenzione dei sinistri stradali. L'unica finalità lecita consentita. Le apparecchiature devono essere segnalate e costringere a rallentare. Paradossalmente, quando non ci saranno più sanzioni vorrà dire che hanno eseguito il loro compito». Il convegno, moderato da Ylenia Spiga, ha visto la partecipazione oltre che del rappresentante della Prefettura anche di Italo Puddu (Giudice di pace), dell'avvocato Carlo Amat e dell'avvocato Renato Chiesa.
FRANCESCO PINNA
23/05/2010