Provinciali. In città manifesti e santini dei candidati, molto pratici i camion vela e i taxi
Ma c'è anche chi sceglie il comizio su uno yacht d'epoca
Tanta campagna elettorale. C'è l'imbarazzo della scelta e, in mezzo, qualche curiosità.
Il vecchio porta-a-porta paga sempre ma la caccia agli elettori ora si fa anche per mare e su Internet. Molti dei 270 candidati cittadini in pista per la Provincia hanno un proprio sito personale e si fanno conoscere su Facebook, sicuri di poter raggiungere una platea molto vasta di consensi. Il candidato alla presidenza del Pdl, Giuseppe Farris , manda ogni giorno in onda un video di 3-4 minuti per far vedere agli elettori ciò che ha fatto 24 ore prima. «Nel nome della trasparenza», dice mentre la sua immagine “6x3” se ne va in giro per la città su un camion vela, ultimamente uno dei mezzi più gettonati dai candidati. Come il taxi, d'altra parte, su cui viaggia anche il manifesto del candidato della sinistra Graziano Milia . Sul popolo del web conta molto anche il senatore Piergiorgio Massidda , sostenuto da un gruppo di forze di centrodestra: la sua è tra le pubblicità più visibili a Cagliari e che campeggia su un palazzo a vetri di viale Ciusa.
LA CURIOSITÀ Ma l'eccezione alle regole che governano la comunicazione e la pubblicità elettorale la fa, quest'anno, un architetto, abituato a viaggiare con la fantasia: Maria Sias , new entry del Pdl, ha deciso di farsi conoscere dai cagliaritani «per quello che sono», una donna di mare. E ha scelto un panfilo d'epoca di 40 metri, il “Buena Chica” (sbarcato in via Roma per la stagione turistica), per cominciare a navigare nelle acque agitate della politica: l'appuntamento è per giovedì, dalle 19, per la serata “Sbarco in città”. «Ospiterò tutti gli amici naviganti e chiunque vorrà vedere com'è bella Cagliari vista dal mare», dice Maria Sias che ringrazia «le amiche scatenate che fanno per me la campagna elettorale in un'atmosfera molto allegra per trasmettere alla gente le cose nelle quali credo».
VARIETÀ Cambiano le tecniche ma, per il resto, la campagna elettorale continua a essere double face: dietro le quinte polemiche e veleni, all'esterno una facciata di sorrisi che spuntano da manifesti, santini e volantini, pioggia di carta che non manca mai nelle occasioni elettorali. Girovagando per le strade, le facce di vecchi e nuovi candidati spuntano sotto le più svariate forme in ogni quartiere, e sarà così fino al voto del 30 e 31 maggio. C'è chi fa tantissimi santini (e li rifila anche nel post-elezioni) ma non è il caso di Maurizio Onorato , assessore al Traffico, che preferisce la cartolina imbucata nella cassetta della posta, o al massimo, «una telefonata agli amici», senza disturbare più di tanto. Ma per farsi davvero conoscere, vale per tutti ancora «andare tra la gente», come fa da 20 anni un veterano come Tonio Melis , presidente della Municipalità di Pirri, che crede poco nei santini (ne fa il giusto necessario) e va «a sentire di persona anche i rimproveri, e se poi ogni volta vengo rieletto vuol dire che qualcosa l'ho fatta». Così anche Alessandro Sorgia , presidente della circoscrizione San Benedetto, che andrà a pescare consensi nel bacino che amministra, tra Genneruxi, Fonsarda e quartiere europeo. «Bisogna andare di persona a vedere i problemi». Mercato e piazze sono le location preferite della campagna elettorale di Piero Comandini , assessore provinciale al Turismo. «Basta con feste, pranzi e cene». Il dialogo è l'arma vincente anche per chi è agli esordi, come Marco Betzu , avvocato trentenne, il più giovane candidato della pattuglia Pd in tutta la provincia. «Come faccio la mia campagna? Camminando, non sono certo i manifesti e i santini che spostano i voti».
SLOGAN Ci sono poi gli slogan, più o meno accattivanti. Di poche parole il presidente uscente Graziano Milia , che tenta il bis a Palazzo Regio: lui, dai manifesti incollati vicino a una scuola media sede di seggio, non spreca fiato: “Preferisco guardarvi negli occhi” , uomini e donne. Il resto lo fa il partito per lui, spot radiofonici compresi, «più economici» di altri. Sullo stesso muro l'avversario- Farris , sfodera un sorriso rassicurante, “Prendiamo in mano il nostro futuro” . Fortza Paris sembra che urli: Est'ora , verso il Partito nazionale sardo, naturalmente. I Rossomori taglienti: “La memoria non s'inganna. La Sardegna non si vende” . Vicino c'è Giuseppe Frau (Pd), per il Cep-Fonsarda, con tre parole, che non sono sole-cuore-amore, ma “Passione, coerenza e lealtà». La parola agli elettori che nel segreto dell'urna decideranno le sorti di questa campagna 2010, dove il termine più sfruttato dal candidato è «sobrietà». Come dargli torto di questi tempi?
CARLA RAGGIO
23/05/2010