A 101 anni dalla nascita
Da oggi al via a Cagliari la rassegna “Immagini e narrazioni”, un focus sullo scrittore visto dalla parte della cinepresa. Nicola Tanda: «Indagò l'inconscio, narrò una Sardegna atemporale».
di Anna Brotzu
Scrittore modernissimo, indagatore della psicologia dell' inconscio e della dimensione antropologica “intemporale”, sardo e quindi europeo – nella prospettiva di un'Europa della nazioni» come lo definisce il professor Nicola Tanda che con lui scrisse negli anni Sessanta l'antologia Narratori di Sardegna, «amico di una vita» e attento studioso delle sue opere, Giuseppe Dessì si svela uomo e artista dai molteplici talenti, «aperto e interessato ai nuovi strumenti e linguaggi, dalla radio al cinema alla televisione».
L'AUTORE di “Paese d'ombre”, che ha descritto nelle sue pagine un'Isola vicina alle radici mitiche e archetipiche privilegiandone la microstoria piuttosto che le sequenze dei grandi eventi politici e bellici, sarà il fulcro di un avvincente duplice viaggio tra parole e visioni. S'intitola infatti “Giuseppe Dessì. Immagini e narrazioni” la serie d'incontri, proiezioni e giornate di studio, punteggiati dai reading di Gianluca Medas e Andrea Congia, in programma da oggi a Cagliari a cura della Fondazione Dessì, della Società Umanitaria – Cineteca Sarda e dell'associazione Portales nell'ambito delle manifestazioni per il centenario della nascita con il patrocinio di MiBAC e Regione, Provincia del Medio Campidano e Comune di Villacidro. La sinergia con la RAI Sardegna offre l'occasione per (ri)vedere preziosi documenti d'archivio, come “Giovannino”, ritratto di un giovanissimo posteggiatore sardo-romano che insieme alla prima di tre puntate de “La Sardegna. Un itinerario nel tempo” aprirà stasera alle 20 alla Cineteca, in viale Trieste 126 a Cagliari la retrospettiva introdotta (alle 19) dalla sapiente ricostruzione di Gianni Olla sugli excursus dello scrittore “fra cinema e tv”, dagli anni '50 alla sceneggiatura “mancata” di “Paese d'ombre”. Fino all'8 giugno altri cinque appuntamenti con le immagini de “La disamistade” e dei preti operai che portavano “Cristo tra i minatori”, il “Ritratto di un pittore”, pellicole di chiara origine letteraria come “Il disertore” e la fiction ispirata a “La trincea”, mentre tratta questioni scottanti dell'adozione “La madre di nostra figlia” girata a Parma. Spazio inoltre a stimolanti riflessioni, da “L'altra faccia della luna. La Sardegna di Dessì” secondo Sandro Maxia al lungo sodalizio tra “Dessì e la RAI” rievocato da Romano Cannas, alle analisi storico antropologiche e cinematografiche di Nereide Rudas e Antonello Zanda tra righe e sequenze de “Il disertore”, oltre a un confronto con “Il cinema.. la Sardegna” e Dessì che vedrà protagonisti i registi Salvatore Mereu ed Enrico Pau. La sezione squisitamente letteraria si concentrerà nelle giornate del 27 e 28 maggio presso la Facoltà di Lettere di Cagliari con un'indagine a largo spettro su “Dessì e la narrativa breve”, ovvero la forma del racconto e della novella peculiari al Novecento. Dalle declinazioni di Landolfi e Tozzi, Sereni, Moravia e Calvino fino ad Atzeni e naturalmente la Deledda, ad un approfondimento delle strutture e dei temi cari a Dessì, «definito da Contini il Proust sardo» conclude Tanda «capace di scrivere nella lingua poetica delle sensazioni».
Il dato
In autunno il Premio
Sslitta tra settembre e ottobre la XXV edizione del prestigioso Premio intitolato allo scrittore, uno dei più importanti del Novecento sardo ed italiano. A Villacidro, patria ideale di «quella Sardegna di Dessì che avremmo dovuto realizzare» secondo Tanda, nella mediazione tra una civiltà complessa e una visione antropologica in simbiosi con la natura, si svolgeranno convegni e tavole rotonde, spettacoli, letture musicate e concerti preludio dell'attesa proclamazione dei vincitori. Il bando del concorso letterario è già in rete all'indirizzo: www.fondazionedessi.it.