Ieri il sopralluogo della commissione comunale Cultura nell'ex convento di San Michele
Si discute del futuro dell'edificio: museo militare o sanitario?
Il comandante dell'ospedale Cosimo Lerario pronto a mettere a disposizione della cittadinanza le strutture sanitarie all'avanguardia.
Una moderna struttura sanitaria all'interno di un antico spazio ricco di storia: Cagliari offre anche un gioiello come questo. Peccato che pochi, pochissimi cagliaritani conoscano l'ospedale militare, nell'ex convento di San Michele. Lo hanno scoperto ieri i membri della commissione Cultura del Comune, desiderosi di conoscerlo anche perché quella struttura rientra tra i beni che verranno dismessi dai militari. Lo scopo della visita sta tutto qui: capire che cosa fare di quello spazio quando passerà nella disponibilità del Comune.
GLI OBIETTIVI «Non dobbiamo commettere gli errori del passato», afferma deciso il presidente Maurizio Porcelli. Lui - ma anche tutto il resto della commissione - vuole evitare che si ripetano situazioni come quella del deposito carburanti di Monte Urpinu: la sua destinazione non è ancora chiara, nel frattempo due famiglie di abusivi hanno occupato l'ex abitazione del comandante. «Prima di prendercene carico, dobbiamo decidere che cosa farne».
LE IDEE Non è difficile trovare una destinazione: al sindaco piace l'idea di trasformarlo in archivio e museo militare. Ma un altro suggerimento è arrivato dal comandante Cosimo Lerario: ha raccolto una serie di strumenti medici del passato; entro breve tempo, saranno esposti in bacheche allestite al pianterreno. Ma lo spazio può essere valorizzato anche come ex convento: il chiostro dove i gesuiti andavano a meditare merita da solo una visita. Per non parlare della meridiana del 1.550 che rischia di cadere a pezzi perché non ci sono i soldi per il restauro.
LA SANITÀ Una struttura da riaprire alla città. Ma anche un ospedale. Nei vari reparti sono disponibili attrezzature all'avanguardia. Compreso uno strumento per la mammografia (ma anche un ecografo di nuova generazione, strumenti di analisi nuovissimi) che il comandante metterebbe a disposizione dei cittadini. Ovvio che, trattandosi di uno spazio militare, occorre arrivare a un protocollo d'intesa. I reparti e il personale (32 civili e 23 militari) potrebbero, in tempi brevi, essere a disposizione dei cagliaritani. Un solo dato per capire la portata di un eventuale accordo: dall'inizio dell'anno sono stati effettuati 13.500 esami.
IL PROBLEMA Tanti aspetti positivi. E una macchia da cancellare: quell'impalcatura davanti all'ospedale (e all'attigua chiesa di San Michele) doveva essere provvisoria. È da talmente tanto tempo lì che si è formata la ruggine. «Chiederò al sindaco», conclude Porcelli, «se può essere rimossa attraverso un'ordinanza».
MARCELLO COCCO
18/05/2010